“Non ci sono più maestri ma esperti di settore, le persone non si rendono conto di quanto abbiamo ancora bisogno di educazione, solo così si può ripartire”. Profetico e acuto, il grande Enzo Jannacci in una delle ultime interviste qui al Sussidiario si esprimeva così sul rischio più grande che vedeva nel mondo odierno. Ecco, c’è una realtà in Italia che con il poeta con i “scarp de tennis” c’entra poco o nulla ma che, partita dalla stessa preoccupazione ed emergenza, ha scommesso sul futuro educativo e formativo dei nostri giovani tre anni fa aprendo uno dei primissimi ITS in Italia, facendo incontrare da vicino ragazzi e mondo del lavoro e aprendo prospettive clamorose che hanno iniziato fin da subito a raccogliere risultati. Stiamo parlando di FederlegnoArredo, la filiera italiana più importante del settore che assieme al Salone del Mobile sta traghettando fuori dalla crisi centinaia di imprese e migliaia di lavoratori. Come ogni anno è presente al Meeting di Rimini, giunto ormai alla XXXVI edizione, e fino al 26 agosto si presenterà al pubblico con un imponente stand completamente dedicato al mondo giovani-lavoro, con una mostra itinerante dal titolo “Benvenuti a casa nostra”. Abbiamo raggiunto per un’intervista Giovanni De Ponti, Direttore Generale FederlegnoArredo, tra gli ideatori dello stand e moderatore nel primo incontro di Fla quest’oggi al Padiglione C1, dal titolo “Lavoro: un’avventura che vale la pena vivere”, in cui parteciperanno: Roberto Snaidero, Presidente Fla; On. Simona Malpezzi, Deputato Parlamento Italiano; Cav. Mario Barzaghi, titolare Effebiquattro; Mattia Mocellin, studente del corso di Tecnico-Commerciale del Polo Formativo del Legno Arredo di Lentate sul Seveso.



Dottor De Ponti, come mai la vostra presenza al Meeting anche quest’anno?

Vede, il nostro Presidente Snaidero ci supera sempre, mentre noi vediamo a 100 metri di distanza, lui è già un chilometro più avanti e ci ha lanciato quest’ennesima sfida: la presenza di quest’anno marca la differenza rispetto al passato perché abbiamo scelto di facilitare il dialogo con i ragazzi. Puntiamo a incontrare i giovani che animano e frequentano il Meeting, per lanciare loro la sfida di venire a vedere il mondo che noi rappresentiamo, vogliamo far vedere in che cosa consiste il lavoro che nelle nostre imprese viene svolto. Ma non solo: il lavoro richiede fatica ma osservando in faccia e incontrando direttamente i nostri imprenditori, si può subito comprendere quanto c’è da imparare.



In che senso?

Conoscendoli si può subito intuire come quello che li muove costantemente non sia solo la ricerca del profitto, ma prima di tutto del bello, dell’espressione di sé che porta ad appassionarsi nel rapporto con i loro collaboratori, specie quelli più giovani. Anche se può sembrare uno slogan tutto ciò, mi colpisce molto proprio perché li conosco e vedo questa decisa differenza con l’idea solita dell’imprenditore accecato dal profitto; per farlo capire a tutti, presentiamo nella nostra mostra l’esperienza del Polo Formativo di Lentate, con studenti presenti di entrambi i corsi, operai specializzati del legno-arredo e commerciali-marketing dei vari prodotti. Dentro questo percorso vogliamo lanciare sfide che colpiscano la gente per far capire costa vi stia dietro alla produzione di un bel oggetto, con la collaborazione forte alla base tra architetti, designer e imprenditori delle nostre aziende.



Farà tutto parte del vostro stand FederlegnoArredo?

Esatto, quello che ci interessava era proprio documentare tutto questo lavoro ricchissimo in profondità. Facciamo vedere vari schizzi e tavole di grandi maestri del design e mostreremo anche vere icone del design provenienti direttamente dalla Triennale di Milano. Non solo, faremo vedere anche un filmato dove narriamo la storia dei 55 anni del Salone del Mobile. Insomma, una grande ricchezza che offriamo per destare attenzione e accendere la scintilla nella mente e nel cuore di questi giovani (e dei loro genitori): in un periodo disastroso per l’occupazione giovanile in Italia, noi documentiamo e mostriamo come le nostre aziende invece assumono questi ragazzi che seguono quel percorso altamente formativo come il nostro ITS: non esistono solo le università o i master come unici sbocchi di lavoro

Come è stato possibile tutto ciò?

Un percorso di formazione professionale altamente qualificato è molto appetibile per le aziende che quasi “prenotano” i nostri ragazzi ancora prima che finiscano il percorso formativo: in questa direzione ci siamo mossi creando una nuova forma contrattuale innovativa. Da settembre infatti per i giovani che stanno facendo il percorso di operai specializzati del legno arredo arriverà la novità dell’apprendistato: una formula condivisa con aziende, governo e sindacati che permette di assumere questi ragazzi quando sono ancora nell’obbligo formativo, ancora minorenni a volte. Non ci si crede? Venite a vedere, parlate con i ragazzi, con gli insegnanti e le imprese e fatevi raccontare, guardate le loro facce, sono sorprendenti. 

 

Sorprendente anche vedere come molti imprenditori si siano coinvolti in questa esperienza del Polo Formativo…

Anche questo incredibile e fa capire che alla radice della loro azione vi è qualcosa di “gratuito”, paradossale ma è così: se si guardano i bilanci di più di 1000 aziende nostre associate, si scopre che quasi tutte sono capitalizzate, ovvero che il profitto che viene generato viene immediatamente reinvestito nella stessa impresa. Un imprenditore che durante la crisi mette suoi soldi nell’azienda, e non lo dice De Ponti ma i bilanci pubblici di queste realtà. Questo può avvenire secondo me perché la voglia di trasmettere la propria passione e ricerca del bello viene prima di tutto, questa “gratuità” viene prima de profitto, pur importante che sia dato che sono delle imprese. 

 

Personalmente mi colpisce molto l’incontro che si terrà sabato alle ore 11.15 dal titolo “L’Io espressione di autenticità: il design sintesi di storia e cultura”, lo reputo molto più vicino al tema dei giovani di quando superficialmente non lo si possa pensare.

Esattamente, potrebbe sembrare un tema contro le copie e la contraffazione a vantaggio del nostro vero e puro design, ma c’è molto di più. Si potrà scoprire che i nostri imprenditori sono nati e si sono sviluppati guardando dei padri e dei maestri prima di loro. Ma soprattutto che questo rapporto che si è generato ha permesso non di copiare il mestiere e stop, ma di far proprio la comunicazione di una passione e di riadattarla alla propria inventiva. Gente che nel passato ha fatto suoi gli insegnamenti di un maestro, tale è il significato più profondo del tema design ed è esattamente quello avvenuto nelle nostre aziende; questo vogliamo raccontare per provare a sfidare i giovani a questa dinamica virtuosa e produttiva, oltre che molto educativa. 

 

In questo Meeting saranno presenti tra gli altri, Renzi e Padoan: cosa chiedete al governo?

Chiediamo di non interrompere ciò che di ottimo è stato fatto negli ultimi due anni: provvedimenti che hanno prodotto risultati e il bonus mobili in questo è il capostipite. Chiediamo di ampliare questi provvedimenti, che hanno avuto grandi risultati finora con la crescita della domanda interna, e la crescita del fatturato dopo anni difficili, oltre che numerosi posti di lavoro salvati e rilanciati. Chiediamo inoltre di lasciare la libertà di scelta al cittadino nella scelta su come spendere il bonus della ristrutturazione edilizia, tra opere murarie e mobili, lo reputiamo una formula vincente che potrebbe essere il volano giusto per lo sviluppo. Inoltre chiediamo, e ne abbiamo già parlato con il Governo, un nuovo bonus mobili ad hoc per le giovani coppie, in modo da generare un stimolo per i nuovi gruppi famigliari che patiscono ingenti difficoltà ad avviare la propria famiglia, spesso per problemi come questi. Renzi finora si è dimostrato molto sensibile al nostro settore, attento ai nostri suggerimenti e attivo nel raccoglierli, oltre all’ottima abitudine di andare subito a vedere se questi provvedimenti poi funzionano, non scontato. 

 

E sul tema dell’occupazione, come si sta muovendo FederlegnoArredo?

La riforma del Jobs Act mi sembra vada in una buona direzione, anche se molto ancora c’è da fare sul tema della facilitazione di accesso al mondo del lavoro: ci vogliono altri provvedimenti sulla falsa riga del nostro apprendistato. E poi occorre una decisa azione divulgativa verso le aziende per far conoscere tutte le opportunità delle riforme, ne abbiamo parlato con il ministro Poletti e bisogna lavorare insieme su questo. Secondo punto importantissimo, bisogna continuare ad investire risorse sul tema della formazione professionale: nel nostro piccolo, vediamo che queste risorse pubbliche sono ben spese perché poi producono posti di lavoro.

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