Il mondo dei giovani non va trattato come tema teorico, ma va seriamente guardato, osservato e fatto parlare: solo così si può davvero incontrarlo, scoprirlo e consigliarlo. Da questo spunto nasce l’incontro organizzato da FederlegnoArredo nella quarta giornata di partecipazione al Meeting di Rimini 2015, dove la grande filiera del legno arredo presenta un ricchissimo ciclo di incontri incentrato sulla doppia tematica di giovani e lavoro, presentando l’esperienza unica e innovativa del Polo Formativo Its di Lentate sul Seveso, un esempio di coniugazione positiva di queste due tematiche reali e troppo spesso rese afone da una società e una politica troppo “distratte”. L’incontro nel primo pomeriggio dal titolo “Giovani 3.0: aspettative e speranze protagoniste del futuro” ha visto parlare tre relatori moderati dal Presidente Fondazione Sussidiarietà, Giorgio Vittadini. Dopo le domande e le provocazioni iniziali di Elena Marta, Docente di Psicologia di comunità presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che chiedeva conto del sempre più crescente desiderio dei giovani di impegnarsi in un lavoro manuale, è stato presentato l’importantissimo rapporto dello Studio Toniolo sul mondo giovanile che parla del 70% dei giovani italiani desiderosi nell’apprestarsi ad un mestiere manuale.
Si è dunque segnalata l’importanza di modelli positivi che indichino la strada da intraprendere ai ragazzi che si avvicinano al mestiere di impresa: Paolo Pastorino (ad Deltacalor), Andrea Bazzichetto (ad Henry Glass) e Giorgio Iamunno (Titolare Gran Tour) hanno dunque raccontato la loro esperienza di azienda e di vita. In esclusiva per il Sussidiario abbiamo raggiunto per un’intervista a caldo il titolare nonché amministratore delegato della Henry Glass (azienda produttrice di porte, affiliata a FederlegnoArredo), Andrea Bazzichetto.
Dottor Bazzichetto, come mai ha accettato l’invito per questo incontro del Meeting?
Guardi una casualità, quasi una fatalità singolare: mesi fa mi è capitato di parlare negli uffici di FederlegnoArredo della mia esperienza di vita professionale ed umana e alcuni di loro mi hanno detto: sai che potresti raccontare tutto questo al Meeting? Ed eccomi qua.
Nel suo intervento ha parlato del difficile mondo dei giovani e del lavoro: come giudica la situazione a livello attuale?
Io ho una convinzione personale: ogni generazione ha gli anticorpi per vivere nel proprio tempo. Certo, il periodo di oggi non è semplice ma non lo è stato neanche per noi, e nemmeno per i miei genitori nel periodo post guerra; insomma, non è facile per nessuno in nessuna epoca, tutti abbiamo avuto difficoltà e nello stesso tempo tante opportunità, compreso questo periodo in cui sembrano non ci siano le condizioni di possibilità.
In che senso?
Nel senso che anche oggi nonostante tutto siamo in un momento di piccola ma positiva stabilità e le opportunità non vengono meno, anzi: ai molti giovani presenti oggi ho detto di non disperarsi o scoraggiarsi, di non avere paura se non trovano occupazione per quello che hanno studiato. Devono invece continuare a formarsi e a coltivarsi come persone, usando la propria intelligenza e la propria testa perché solo così si possono cogliere le tante opportunità che anche oggi ci sono.
Secondo lei cosa è cambiato nel mondo dell’inserimento al lavoro per un giovane di oggi rispetto al passato?
Se guardiamo alla molto positiva esperienza di questi primi anni di Polo Formativo di FederlegnoArredo, vediamo quanto sia necessaria una formazione del genere che prepara e realizza davvero questi ragazzi che seguono i corsi. Ma io valuto una grande differenza rispetto alle generazioni passate come la mia o anche più indietro: si è perso il saper fare, è cresciuto tanto il sapere ma il “fare” l’abbiamo lentamente perso e ora ricostruirlo è molto difficile.
E come mai secondo lei abbiamo perso questo “saper fare”? Cosa lo ha determinato?
Abbiamo delegato molto da un punto di vista civile ad altri il “fare”, il mestiere pratico; pensiamo ad esempio alle persone straniere che vengono da noi e ormai fanno tutti i lavori pratici in maniera eccellente, noi ce lo sogniamo oggi un “saper fare” così. Quello che vedo ad esempio nei nostri stagisti o in quelli che assumiamo nella nostra azienda è che manca ormai la capacità di intravedere le soluzioni se accade qualche intoppo o incidente di percorso nel lavoro di produzione. E la soluzione arriva solo se si è fatta esperienza nel fare: si sa troppo in teoria e poco in pratica. Per questo credo che la scuola di formazione tipo l’ITS di Lentate sia fondamentale perché abbiamo bisogno di gente che sappia fare oltre che di gente che studia e sa.
Nel pomeriggio intanto si è tenuto un incontro-testimonianza con Lyndon Neri (architetto dello studio Neri & Hu) che ha raccontato il mondo del lavoro della Cina e tornerà domani nel grande incontro delle 11.15 in Sala Poste che aprirà il quinto giorno di incontri di Fla per questo Meeting di Rimini. Evento di grande interesse e con personaggi di spicco che tratteranno del tema espresso dal titolo “La sfida del Dragone: in Cina per cogliere nuove opportunità”. Moderati da Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera, interverranno: Francesco Rutelli, Presidente del Forum delle Città della Via della Seta; Roberto Snaidero, Presidente FederlegnoArredo e proprio Lyndon Neri. Alle 13.45 invece va in scena un secondo incontro, allo Stand di Fla (Pad. C1), dal titolo “Individuo, Spazio, Tempo: il luogo di lavoro per un nuovo umanesimo”: modera i lavori Giovanni De Ponti, Direttore Generale FederlegnoArredo, con gli interventi di Marco Predari (Presidente Assufficio di Fla), Cristiana Cutrona (Architetto presso Revalue) e Nicola Boscoletto (Presidente della Cooperativa Giotto). Ricchezza, esperienza e cultura: il settore del legno arredo continua il suo viaggio di testimonianze in un Italia che con fatica sta ripartendo e in alcuni settori funziona già.
(Niccolò Magnani)