Il Meeting di Rimini 2015 chiude oggi i battenti, ma l’appuntamento è già fissato per il 22 agosto 2016, quando comincerà l’edizione numero 37, che terminerà il 28 agosto, con il titolo “Tu sei un bene per me”. Di seguito riportiamo il testo del comunicato conclusivo del Meeting, che spiega anche le ragioni della scelta di tale titolo.
“Solo l’iniziativa di Dio Creatore poteva colmare la misura del cuore; ed Egli ci è venuto incontro per lasciarsi trovare da noi come si trova un amico”. Con queste parole Papa Francesco ci ha invitato ad andare fino in fondo al tema di quest’anno, quella mancanza del cuore che inevitabilmente rimanda al desiderio di qualcosa di più grande. Lo ha detto bene anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio che ci ha inviato per l’inizio del Meeting: “il rischio di chiusure settarie o di tentazioni fondamentaliste, è sempre in agguato”. Ecco perché non dobbiamo perdere di vista “la nostra umanità, la fraternità, il desiderio di bene e di ciò che è bello”.
Quest’anno ce lo hanno testimoniato in molti, a partire da padre Ibrahim Alsabagh, parroco siriano di Aleppo. In una città devastata da quattro anni di guerra, dove mancano acqua e cibo, i francescani aprono la porta del loro convento a tutti: musulmani, cristiani o curdi, non c’è differenza, Padre Charly di Buenos Aires insieme ai suoi giovani amici venuti a Rimini per condividere la loro esperienza. E poi la first lady afghana Rula Ghani e il Ministro degli Esteri della Tunisia Taieb Baccouche, oppure personalità italiane come Pietro Modiano o Fausto Bertinotti, ma anche il Card. Jean Louis Tauran, il Card. George Pell, il Card. Giuseppe Betori, Mons. Nunzio Galantino, Mons. Silvano Maria Tomasi, padre Mario-Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine dei Cistercensi, l’archeologo Giorgio Buccellati, il Presidente di Special Olympics Timothy Shriver, il linguista Noam Chosky, lo scienziato Duccio Macchetto e l’astronauta Roberto Vittori. Il premier Matteo Renzi e i ministri Martina, Poletti, Gentiloni, Galletti, Delrio e Padoan.
Questa ricerca, questo desiderio di ciò che è bene e bello, ha mosso i grandi artisti protagonisti del palinsesto degli spettacoli del Meeting. Un programma che ha permesso la rilettura di un testo come “L’annuncio a Maria”, in una nuova traduzione, oppure la riscoperta di un genere come il “canto popolare di montagna” con il Coro della CET e la bellezza della poesia con grandissimi interpreti del teatro italiano protagonisti dello spettacolo inaugurale “L’impronta – Cuori moderni”.
E insieme a loro i quasi 3mila volontari, autentici protagonisti del Meeting che arrivano da oltre 40 Paesi del mondo, segno che al Meeting l’amicizia fra i popoli è un’esperienza reale, i 218 relatori, i curatori delle mostre, (artisti, scienziati, scrittori, docenti), Ma anche interpreti del mondo dell’economia e dell’imprenditoria, che a partire da un desiderio di costruzione, sono già ripartiti, come Nerio Alessandri, Brunello Cucinelli, Roberto Snaidero.
È con tutti loro che si è realizzato questo Meeting. Si costruisce insieme perché è solo un incontro che genera soggetti nuovi, vivi, in grado di incidere nel mondo. Nello straordinario dialogo tra don Julián Carrón e il professor Joseph Weiler, sulla figura di Abramo, dell’alleanza tra l’uomo e Dio in rapporto alle sfide del presente, prima fra tutte quella di ridestare l’io dal suo torpore e dalla noia, abbiamo sentito: “Lì è l’inizio di una storia. Dio ha cominciato con quello che c’era, dall’io così com’era all’inizio con tutte le sue difficoltà e i suoi limiti. La storia della Bibbia è una storia piena di limiti dell’uomo (…), è l’uomo reale così come è che è stato risvegliato” (don Julián Carrón). “Per essere guardato, come Zaccheo sul sicomoro – ha detto Fausto Bertinotti – l’io ha bisogno di uno sguardo, di qualcuno con cui dialogare e confrontarsi”.
“E noi abbiamo imparato lunga la nostra storia che non c’è un altro rapporto con la verità che non sia la libertà”. Come diceva don Luigi Giussani: “L’uomo di oggi attende forse inconsapevolmente l’esperienza dell’incontro con persone per le quali il fatto di Cristo è realtà così presente che la vita loro è cambiata. È un impatto umano che può scuotere l’uomo di oggi”.
Per questo il titolo della XXXVII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli che si terrà a Rimini dal 22 al 28 agosto 2016 è: Tu sei un bene per me.