Se Woody Guthrie, il padre della moderna canzone d’autore americana, cantava che “questa terra è stata fatta per te e per me”, Tania Kassis, soprano libanese, risponde oggi “questa terra è per tutti”. Nelle due espressioni c’è lo stesso concetto, che a questo mondo c’è spazio e posto per tutti, senza distinzioni di razza o religione. Alla faccia di chi oggi predica e uccide in nome della supremazia di una ideologia o di una (finta) religione. Tania Kassis può dirlo a ragion veduta: lei viene da quel paese che San Giovanni Paolo II definì “un messaggio di speranza al mondo”, come ha ricordato la stessa Tania parlando ieri prima di partecipare allo spettacolo di apertura di questa edizione del Meeting, il concerto “Un solo canto” dove si è esibito un trio di eccezione composto dall’italiana Tosca, la siriana Mirna Kasis (nessuna parentela) e Tania, libanese. Ognuna si è esibita nelle lingue delle altre, a testimoniare un interscambio umano e di comunione che, come ha detto Tania, “noi artisti siamo quelli più chiamati di altri a testimoniare”. Ad accompagnarle valenti musicisti come Giovanni Famulari al pianoforte, violoncello e voce; Massimo De Lorenzi, chitarre; Ermanno Dodaro, contrabbasso; Matteo di Francesco. Uno spettacolo non solo di canto, ma anche di recitazione, parola, ballo, la regia del quale è di Massimo Venturiello. Il tema quello purtroppo attualissimo della guerra, del terrorismo, della fuga di milioni di persone dalle proprie case.
Tania Kassis, soprano di fama mondiale, prima dello spettacolo ha dato una testimonianza formidabile di come, nonostante oggi sembri il contrario, sia possibile costruire una convivenza pacifica. “In Libano esistono 18 religioni diverse che convivono pacificamente, ecco perché Giovanni Paolo quando è venuto in visita da noi ha parlato del Libano come di ‘un vero messaggio di speranza’. E’ solo costruendo insieme invece di puntare su ciò che divide gli uni dagli altri che questo è possibile, ha detto, malgrado le difficoltà, facendo leva su ciò che unisce.
“Per questo la mia presenza qui ha un valore simbolico, porto con me il Libano e il suo messaggio di pace. La musica è testimonianza di dialogo”. E a dimostrazione di questo Tania ha cantato una commovente Ave Maria islamico-cristiana: “La Madonna è onorata e pregata sia dai cristiani che dai musulmani, in Libano abbiamo addirittura una giornata di festa nazionale islamico-cristiana”. Citando il titolo del Meeting, “Tu sei un bene per me”, la cantante libanese ha sottolineato che è proprio grazie alle differenze che possiamo complementarci. E dal Meeting, ha aggiunto, spera che possa partire un messaggio per “recuperare quell’umano che stiamo perdendo, specialmente i più giovani che spesso appaiono scoraggiati”. Un Meeting che ha definito “un luogo che sprigiona un’impressionante energia e un senso di speranza, in questi tempi difficili segnati da questo bisogno”.