Poesia e dialogo oggi al Meeting di Rimini 2016 dove William Shakespeare torna al centro delle attenzioni della kermesse di Comunione e Liberazione grazie all’incontro organizzato con Piero Boitani (Docente di Letterature Comparate all’Università La Sapienza di Roma) e Davide Rondoni (Poeta e scrittore). Alle ore 19 in sala Posta Italiane A4 viene presentato l’incontro “400 anni dalla morte di Shakespeare: il senso dell’altro in Amleto” dove verrà ripercorso la traccia lanciata dal titolo di questo Meeting – “Tu sei un bene per me” – attraverso le opere meravigliose di Shakespeare. Dialogo a due in scena dove verrà presentato un percorso di letture e immagini con Boitani e Rondoni che proveranno ad indagare il senso dell’altro nella grande operare monumentale dell’Amleto. In una recente intervista ad Avvenire, Boitani ha provato ad introdurre il senso dell’incontro qui al Meeting Rimini 2016 in occasione della 400esimo anniversario della morte del grande drammaturgo e genio inglese: «Sì, Amleto è uno di noi: solo in apparenza è individualista e solitario, esattamente come ciascuno di noi. In realtà in ogni momento del dramma il protagonista sta in rapporto con qualcun altro, secondo una logica assai complessa di contrapposizioni e alleanze. Fondamentale, per lo svolgimento della trama, è l’inimicizia con lo zio Claudio, usurpatore del trono che in effetti spetterebbe allo stesso Amleto. E poi c’è la relazione, tormentata fino alla cupezza, con la madre Gertrude, che diventa il bersaglio di accuse sempre più pesanti e a tratti eccessive», risponde alle domande il celebre professore. Un dramma, una tragedia che fa dell’incoerenza umana un grande tema: «Incoerente, a ben vedere, è tutto il dramma. Nella prima parte, per esempio, Amleto è in preda a un sentimento malinconico che sconfina nella pazzia: forse simulata, forse vera. Questa è, del resto, la sezione del play in cui lo spettro del padre è presente con maggior insistenza. La cesura con quel che segue è molto brusca. Al ritorno dal misterioso viaggio durante il quale sostiene di essere stato fatto prigioniero dai pirati, il principe è del tutto cambiato. Riconosce l’ordine divino nascosto in ogni cosa, arriva a commuoversi per la “speciale provvidenza” che si manifesta perfino nella morte di un passero».



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