Il titolo del Meeting di Rimini 2016 è “Tu sei un bene per me”, scelto come sempre al termine della passata kermesse di Comunione e Liberazione che per un anno ha lanciato il tema centrale impostando la traccia di eventi, incontri e mostre: ora il Meeting è cominciato e già oggi, domenica 21 agosto, nella terza giornata arriva l’incontro centrale nel quale il titolo dell’edizione numero 36 viene presentato, spiegato, introdotto e lanciato per i giorni a venire di questa kermesse riminese della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Alle ore 17 dall’Auditorium Intesa Sanpaolo B3 Luca Doninelli, poeta e scrittore, e Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting, presenteranno il titolo e il tema centrale di quest’anno, legato alla provocazione di Papa Francesco con il Giubileo della Misericordia. Nell’indire l’anno santo straordinario in questo 2016, Bergoglio ha affermato: «Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato». Proprio questo è stato lo spunto per lanciare il Meeting di quest’anno, spiega il comunicato di apertura dell’edizione numero 36. La natura dell’uomo e la realtà stessa indicano infatti l’inesorabilità di un rapporto, di una relazione, di un incontro continuo con la realtà come prima necessità per scoprire la verità di sé e del mondo. Famiglia, figli, amici, colleghi, il povero incontrato casualmente per strada: sono sfide con cui fare i conti quotidianamente. In un articolo uscito un anno fa appena dopo l’uscita del titolo per il Meeting Rimini 2016, lo stesso Luca Doninelli scrisse in un’editoriale su Vita come questo tema fosse «bellissimo, semplice e sorprendente, le parole giuste, quelle necessarie oggi, quelle che prima o poi andavano dette, per tutti: per i credenti e per i non credenti, per gli amici di Cl e per i suoi nemici, per gli estimatori del “Meeting” e per i suoi detrattori». Secondo Doninelli, il titolo va guardato in una parola particolare, il “sei” che esprime davvero tanto: «Tu sei adesso un bene per me. Tu sei, così come sei, un bene per me. Tu grillino, tu profugo, tu Ruggero Trevisan, il campione di rugby che si è fatto prete, chiunque tu sia. Sei un bene perché io non sono se non in relazione a te. Ora, oggi tu sei, non un tu sei stato, che è la tomba dell’amore e della verità».