Al Meeting Rimini 20’16 si aprono i battenti del legno e dell’arredo come specchio di un possibile rapporto virtuoso tra Italia e Cina, tra Occidente e Oriente, tra due mondi che con anni luce di storia distante possono arrivare ad un incontro non solo proficuo a livello economico ma virtuoso sotto tutti i canoni sociali che si possono pensare. Alle ore 11.15 in Sala Neri CONAI si tiene l’incontro dal titolo “L’Italia … è mobile” a in collaborazione con FederlegnoArredo. Partecipano: Francesco Boggio Ferraris, Direttore Scuola Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina; Ettore Francesco Sequi, Ambasciatore d’Italia a Pechino; Roberto Snaidero, Presidente FederlegnoArredo. Introduce Adriano Moraglio, Giornalista de Il Sole 24 Ore. Il presidente Snaidero giusto due giorni fa al nostro quotidiano ha rilasciato una bella intervista in cui non solo tira le somme di un’altra annata virtuosa del suo gruppo di artigianato leader in Italia, ma traccia il segno di una collaborazione e scambio con la Cina che fino a pochi anni fa era impensabile. «A chi sollecita un rilancio degli investimenti non posso che dar ragione: in una spirale positiva gli investimenti contribuiscono a formare il Pil il cui sviluppo attiva a sua volta nuovi investimenti. Però non sono d’accordo sulla riduzione della dimensione d’investimento al solo macchinario. Come Federlegno e come singole imprese del legno-arredo in questi anni abbiamo investito moltissimo in relazioni commerciali internazionali». I fatti lo confermano: infatti dall’Iran alla Cina, da Mosca fino agli Stati Uniti, il gruppo e marchio italiano si fa sentire, eccome. «In Cina arriviamo finalmente con il Salone del Mobile, a Mosca teniamo aperti i saloni Worldwide nonostante le sanzioni, stiamo lavorando a fondo negli Usa, abbiamo avviato un’azione pionieristica nell’Africa subsahariana. Non sono forse investimenti? Non sono basi per aumentare il prodotto italiano nel breve o nel medio periodo?” (clicca qui per leggere l’intervista integrale di Roberto Snaidero al Sussidiario).