Il titolo del Meeting di Rimini edizione 2017 sarà “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, un’importante citazione del Faust di Goethe: in un periodo di forte dramma e fragilità – testimoniato anche dal terremoto che in questi giorni sta letteralmente devastando la popolazione del centro Italia – il titolo “Tu sei un bene per me” che ha segnato l’edizione 2016 ha voluto sottolineare l’opportunità di dialogo per riconoscere che davvero l’altro può essere un bene per la mia vita, per la mia esperienza. Ora si fa un passo in più, come hanno scelto gli organizzatori del Meeting Rimini: il rapporto tra generazioni, coscienti di quel bene ricevuto ma che deve essere ogni volta riguadagnato per poter essere davvero posseduto. Per una vita che vale davvero la pena di essere vissuta. La 38esima edizione si terrà dal 18 al 24 agosto 2017 con nuove mostre, eventi, incontri e la solita ma sempre aggiornata possibilità di incontrare persone e fatti in linea con la realtà umana e religiosa che ha da sempre accompagnato l’esistenza del Meeting.



Sarà una citazione dal Faust di Goethe il titolo del prossimo Meeting, quello dell’edizione 2017: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. Lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa conclusiva il presidente Emilia Guarnieri. Per quanto riguarda i numeri di questa edizione 2016, partecipanti e cifre varie, bisognerà invece aspettare domani. Emilia Guarnieri ha anche espresso un pensiero sul tragico terremoto in Centro Italia avvenuto proprio mentre era in corso questa edizione del Meeting: in questi due giorni il terremoto ha aumentato la nostra consapevolezza di quanto la vita sia una cosa seria”. Questa frase di Goethe era stata citata da don Juliàn Carròn nel corso della sua intervista al Corriere della sera di quattro giorni fa: “Goethe diceva: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. Ma le migrazioni e persino gli attentati possono rappresentare uno stimolo per riproporre la nostra originalità di cristiani. È una sfida a noi stessi, prima che agli altri. Domandiamoci cosa trovano i migranti che arrivano da noi”.

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