Anche quest’anno i visitatori del Meeting di Rimini potranno accedere a un’area speciale dedicata interamente al tema Salute. Il Meeting Salute prevede una serie di incontri che si terranno dentro una specifica Arena (pad. A2) con alcuni dibattiti della durata di massimo 1 ora (30 minuti relazione e 30 minuti dibattito): per ogni tema rilevante, esperti e pubblico potranno confrontarsi e mettere le basi per un lavoro comune. Ogni sessione rappresenta il momento prezioso per analizzare e condividere argomenti di attualità sulla salute, far scaturire progetti, sperimentazioni e approfondimenti sul tema stesso. Dopo gli ottimi riscontri dell’edizione 2017 c’è molta attesa per quella che, a detta di molti, sarà la più importante rassegna internazionale sul tema salute. Nel suo percorso di avvicinamento al 19 agosto, data di inizio dell’evento, ilsussidiario.net ha intervistato Gianfranco Gensini, Presidente SIT.



Che cosa ne pensa del Meeting Salute?

Penso che sia un’ottima opportunità per poter avvicinare i visitatori a una serie di problemi di vario ordine, riguardanti la salute e il benessere. Credo che questi problemi saranno  proposti nel modo giusto, così da poter generare un vero e proprio pensiero di ritorno da parte di chi ascolterà. Ovviamente, l’interazione è il meccanismo necessario perché ciò avvenga.



Per quanto riguarda la sua presenza, ci può anticipare quali saranno gli argomenti che tratterà?

La mia presenza avrà prevalentemente a che vedere con le criticità legate alla gestione del dolore. Si tratta di un tema che purtroppo riguarda tutti. Problemi come il trauma necessitano di un’informazione appropriata. Molte volte questa tematica si affronta in modo errato: occorre divulgazione per rendere meno angosciante la sua gestione.

Come può un evento del genere sensibilizzare i visitatori?

È un’occasione per tutti. Sia per noi esperti che per i visitatori. Molto spesso i cittadini affidano la loro informazione ai media, ai nuovi tipi di organi d’informazione. Toccherà a noi, esperti del settore, far capire quali possono essere le opportunità di contatto per questi temi così interessanti. 



Spesso l’informazione è discontinua…

Esatto. Occorre fare ricerca. Spesso questo avviene in modo inappropriato e non c’è consapevolezza di una serie di problemi e criticità, che, in quanto non conosciuti, rischiano di diventare ingestibili. Occorrerà fare informazione a 360 gradi.

(Sabino Zaza)

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