Uno dei temi più interessanti che il Meeting di Rimini, giunto ormai alla sua 39esima edizione, proporrà quest’anno sarà quello della salute, cui la manifestazione riminese dedicherà un’intera area: il Meeting Salute. Nei giorni di fiera i visitatori avranno la possibilità di ascoltare e interagire con i diversi esperti presenti. Sarà anche l’occasione per i giovani studenti in Medicina di approfondire le proprie curiosità. Nel 2018 sono numerose le sfide che la Medicina ha di fronte a sé, soprattutto in Europa. Una di queste è quella relativa ai problemi d’udito. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), 466 milioni di persone soffrono di perdita dell’udito invalidante. Anche se la maggior parte delle persone interessate ha più di 60 anni di età, l’Oms stima che circa 1,1 miliardi di giovani in tutto il mondo sono esposti al rischio di perdita dell’udito a causa di pratiche di ascolto non sicure. Se da un lato la prevenzione è fondamentale, oggi la tecnologia offre moltissime soluzioni per recuperare un buon udito a partire dalle protesi acustiche fino ad arrivare agli impianti cocleari, l’unico organo di senso artificiale oggi esistente, in grado di aiutare anche chi soffre di perdite uditive gravi o totali, di svariata origine.
Nel suo percorso di avvicinamento al Meeting Salute 2018, ilsussidiario.net ha intervistato Carlo Martinelli, amministratore delegato di Cochlear. Nata a Sydney nei primi anni ’80 (1982) Cochlear è il leader mondiale nelle soluzioni acustiche impiantabili. L’azienda ha una forza lavoro globale di oltre 3.000 persone e investe più di 120 milioni di dollari australiani in ricerca e sviluppo. I prodotti comprendono sistemi per impianti cocleari, acustici o a conduzione ossea, progettati per trattare un’ampia gamma di problemi uditivi, dal livello moderato a quello grave. In particolare con i suoi impianti cocleari, dal 1982 ad oggi ha aiutato più di 450mila persone in oltre 100 nazioni a ritrovare la percezione uditiva
Che cosa ne pensa del Meeting Salute?
Credo che sia un eccellente modo per condividere informazioni. Il campo della salute è in generale poco approfondito e poco conosciuto nei dettagli. Penso dunque che si tratti di un’ottima occasione per il settore.
Per quanto riguarda la sua partecipazione?
Sarò al Meeting a disposizione dei visitatori. Curerò uno stand in cui saremo lieti di dare informazioni al pubblico. Inoltre saranno distribuiti prodotti e impianti cocleari. In quei giorni supporterò diversi workshop, fatti da esperti, i quali approfondiranno le principali nozioni per il trattamento della sordità. Sarà un workshop condotto da esperti italiani: il tentativo è quello di divulgare ciò che la scienza e la tecnologia stanno scoprendo in questo campo.
Come può il Meeting Salute sensibilizzare i visitatori rispetto a un tema così importante?
Penso che la chiave di tutto sia evidenziare attraverso la comunicazione e l’esposizione gli strumenti a disposizione per la cura. Allo stesso tempo occorre analizzare bene che cosa sia la sordità e quale sia un trattamento adatto.
A livello d’informazione come siamo messi in Italia?
C’è un’informazione incompleta. Sicuramente negli ultimi anni la sensibilizzazione è cresciuta, grazie anche allo screening neonatale che è diventato ormai obbligatori in tutte le regioni. C’è comunque molto lavoro da fare soprattutto tra gli adulti, spesso alle prese con vuoti di informazione.
(Francesco Davide Zaza)