Torna con una seconda edizione a Rimini il Meeting Music Contest, segno che l’evento dello scorso anno è stato un successo, come ci conferma in questa intervista Giordano Sangiorgi fondatore e presidente dello storico Meeting delle etichette indipendenti, il Mei di Faenza che il prossimo settembre festeggerà i 25 anni di esistenza: “Il numero dei partecipanti quest’anno è raddoppiato rispetto allo scorso anno, segno di una vitalità musicale che non è quella monopolizzata dalla trap che i grandi media vogliono far credere sia l’espressione ufficiale dei giovani, ma anzi c’è una ricchissima ricerca sonora e testuale che va salvaguardata”. Vincitore lo scorso anno era stato il cantautore Mattia Stifanelli che sta lavorando, grazie alla vittoria, al suo primo album. Anche quest’anno una bella rassegna di artisti emergenti che segnalano, al di là dei canali più commerciali e di massa che lasciano poco spazio a talenti come questi, a vitalità di una scena musicale italiana: Lamarea, Margò, Nartico, Sgrò, Mattia, Siriana, La Cherie e Vima sono gli otto semifinalisti che si esibiranno a Rimini sul Palco Piscine della Fiera di Rimini oggi e domani in occasione della 43ma edizione del Meeting. La finale sarà presentata da Lorenzo Baglioni e si svolgerà il 24 agosto 2022. Chi vince, oltre a ricevere diversi premi, potrà esibirsi al MEI 25 che si terrà a Faenza dal 30 settembre al 2 ottobre. Una Giuria d’Onore composta da Grazia Di Michele, Lorenzo Baglioni e Hu, che si esibiranno anche dal vivo, e da altri rappresentanti del settore discografico e musicale, insieme ai coordinatori Giordano Sangiorgi e Otello Cenci, valuterà le performance e designerà il vincitore della manifestazione.
Il Meeting Music Contest arriva alla seconda edizione, segno che la prima è stata un successo, è così?
Assolutamente. L’anno scorso fare un contest dedicato alle giovanissime generazioni che fanno canzone d’autore era stata una scommessa, quest’anno abbiamo raddoppiato i partecipanti, erano stati 150 e quest’anno 300. Abbiamo scoperto anche questa volta giovani artisti emergenti capaci di un legame testo e musica sicuramente non banale, non legato al mainstream commerciale. E’ la testimonianza di un circuito giovanile esistente che non è quello che vediamo sempre in televisione, come i cantanti trap, certo pop e tormentoni vari, ma una canzone e musicisti intelligenti capaci di musiche complesse e articolate. Per questo abbiamo voluto riconfermare l’evento anche quest’anno e gli otto finalisti che vedremo sul palco confermano di nuovo la qualità esistente.
Avete notato qualche diversità rispetto ai partecipanti della prima edizione?
Abbiamo artisti molto giovani ognuno con sfumature diverse e quindi non un unico genere come oggi l’omologazione musicale vuole, come vediamo ogni volta che apriamo una compilation Spotify o assistiamo a un evento televisivo dove sembra di ascoltare sempre la stessa canzone. Abbiamo una forte presenza femminile, un tema a cui teniamo molto per valorizzare la parità di genere cosa che nel mondo musicale italiano soprattutto con l’avvento della trap praticamente è inesistente. Cantautrici come Margò e La Cherie, abbiamo esponenti del cantautorato comico e del mondo indie intelligente.
Questa estate c’è stata la ripresa del settore live dopo due anni di pandemia in modo alquanto caotico, tanti grandi eventi e anche sovrapposizioni. Come giudichi il ritorno alla musica dal vivo?
Come dici tu è stato fatto in maniera caotica dove tutti quelli che sono stati fermi per due anni e mezzo soprattuto i big hanno cercato di avere la massima esposizione probabilmente per raccogliere quello che non avevano raccolto con eventi anche nella stessa giornata. Questo ha portato a un eccesso di offerta tenendo conto della crisi economica che non permette agli appassionati di musica di avere molti soldi a disposizione. Lo svantaggio è stato per i piccoli eventi indipendenti e tutti gli artisti emergenti che non hanno trovato spazio. Il live era un elemento di sfogo e di raccolta di risorse per il circuito indipendente, rischia adesso di essere schiacciato dai grandi nomi che non lasciano una briciola ai piccoli. Insomma, il pesce grosso si mangia quello piccolo.
In questo quadro il Mei resiste, quest’anno si celebrano i 25 anni di esistenza, giusto?
Andiamo avanti, cerchiamo sempre di valorizzare i circuiti alternativi contro quella ufficialità che non esiste perché la musica che ci viene propinata ci viene detto sia quella ufficiale dei giovani ma poi non è così. Quando vediamo contest come questo scopriamo che c’è un mondo di musica che non viene sdoganata da radio e televisioni. Celebreremo dal 30 settembre al 2 ottobre i 25 anni di esistenza cercando di dare voci ad artisti che danno messaggi diversi nei testi e nella musica, volendo dimenticare questa bruttissima estate musicale fatta di canzoni di una banalità sconcertante, una cosa che pensavamo fosse il passato ma non c’è mai fine al peggio, evidentemente.
(Paolo Vites)
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