Essere viventi. I virus nella storia della vita sulla terra
Enzo Tramontano, Professore di Microbiologia e Virologia all’Università di Cagliari, ci ha introdotto nel mondo dei virus, entità viventi che entrando in una cellula ospite, ne prendono possesso e la sfruttano per potersi replicare, in alcuni casi portando alla morte la cellula infetta e anche l’intero organismo ospite. Ma che origine hanno i virus? Come si possono bloccare? Hanno un ruolo nell’ecosistema del nostro pianeta? Si sono evoluti con noi o noi ci siamo evoluti con loro? Gli animali selvatici sono portatori di circa 750mila virus, secondo i dati del Global Virome Project, che potrebbero essere trasmessi all’essere umano. Negli ultimi 40 anni, inoltre, i salti di specie sarebbero duplicati o addirittura triplicati. E questo è accaduto a causa di vari fattori, fra cui il nostro sconfinamento negli habitat che prima erano esclusivi degli animali. Tanto che alcuni virologi paragonano quello che succede con gli spillover a una strada dove macchine impazzite possono investire i pedoni. Per queste ragioni non c’era motivo di pensare che prima o poi non ci sarebbe stato uno scontro – cioè un’epidemia più diffusa o una pandemia come Covid-19. Che peraltro non sarà l’ultima.
Alta specializzazione, presenza territoriale, inclusività: le sfide di una sanità per tutti
Ne hanno discusso oggi al Meeting Rimini 2020 il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia e Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana. Secondo il nuovo decreto spetta infatti a ciascuna Regione in totale autonomia monitorare la situazione epidemiologica nel proprio territorio, valutare le condizioni di adeguatezza del proprio sistema sanitario e introdurre misure in deroga, ampliative o restrittive, rispetto a quelle nazionali. È esploso con la pandemia il problema della gestione del sistema sanitario. Le malattie infettive come il Covid-19 non conoscono confini né nazionali né internazionali e non possono essere gestite da più di 20 sistemi sanitari indipendenti e autoreferenziali.
D’altra parte pensare di intervenire centralisticamente secondo uno schema top-bottom vuol dire inefficacia, in mancanza di flessibilità e capacità di leggere le situazioni. Il problema travalica il Covid-19 e diventa di interesse generale se si pensa che la gran parte della spesa regionale è spesa sanitaria. Quali le prospettive?
Il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia
In collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà e l’Università Cattolica, in collegamento in video streaming da Rimini, ne hanno discusso il Professor Walter Ricciardi, President World Federation of Public Health Associations (WFPHA) e Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Mentre in collegamento hanno partecipato Paul Barach, Professor Wayne State University e Lecturer Thomas Jefferson University; Luis Eugenio de Souza, Professore di salute pubblica all’Università di Bahia; Walter Ricciardi, President World Federation of Public Health Associations (WFPHA).
La sfida che il Covid-19 ha lanciato all’umanità è ancora aperta. Si sta cercando il vaccino, o almeno una cura che permetta di limitare i danni dell’infezione. Nel frattempo è in corso un grande dibattito sul futuro dei diversi sistemi sanitari mondiali. Come devono cambiare per proteggere al meglio i loro cittadini? Come possono essere finanziati? Come integrare il livello clinico con quello epidemiologico? Come deve essere configurata una cabina di regia internazionale? Qual è il ruolo della medicina sul territorio e quale quello degli ospedali? Queste le domande affrontate in modo competente dagli ospiti di caratura internazionale.
Verso un’economia sostenibile. La sfida della ripartenza
La ripartenza della vita economica italiana è un’impresa ardua che risente ancora delle tracce della crisi economica iniziata nel 2008 e che deve tenere conto di un debito pubblico già elevatissimo prima della pandemia. Come affrontano allora le imprese insieme ai sindacati le sfide di questa ripartenza, con un mercato nazionale e internazionale che si presenta ancora incerto.
L’incontro si è svolto dal vivo e con un pubblico molto attento alle parole di Gigi De Palo, Presidente Forum Nazionale delle Associazioni Familiari che ha dialogato con Vito Grassi, Vice presidente Confindustria, Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgio Merletti, Presidente Confartigianato, Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto CISL. Le nuove modalità di lavoro accelerato nei mesi di isolamento sono e rimarranno una opportunità anche per le famiglie? E più in generale: l’economia che stiamo ricostruendo è veramente al servizio delle famiglie e delle future generazioni? Ci siamo fatti i conti in tasca: il lavoro perso o ridotto, comunque trasformato. Chissà il domani. Le giornate scandite da altri tempi e riti. Accadeva solo tre mesi fa, ma sembra lontanissimo. Era da allora che l’Italia, piegata su sé stessa, si chiedeva: quando la ripartenza? E si interrogava sul futuro.
Il parlamento serve ancora?
Durante la fase acuta della pandemia è emerso con forza una discussione già presente dalla crisi iniziata nel 2008/2009 se non prima ancora: quale è il ruolo del Parlamento? Con il titolo cosi provocatorio sul ruolo del parlamento, ancora una volta scende in campo l’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, che ha coinvolto alla discussione Luigi Di Maio, Roberto Speranza, Maria Elena Boschi, Graziano Delrio, Maurizio Lupi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani.
L’emergenza che stiamo attraversando sta mostrando tutta la fragilità del nostro sistema democratico e l’estrema difficoltà, ormai di lunga data, con cui la nostra convivenza civile riesce a far emergere posizioni condivise che poi dovrebbero diventare leggi. È impressionante come in questa crisi sia sottovalutato uno dei tre poteri, quello legislativo, e come questo appaia lontano dalle formazioni sociali che pur dovrebbe rappresentare. Da noi il Parlamento ha cominciato a perdere d’importanza nella cosiddetta Seconda Repubblica, quando si è affermata l’idea che concentrare il potere in leader “illuminati” fosse sufficiente per governare e che il lavoro e il confronto con le centinaia di parlamentari eletti fosse superfluo. Il partito ha necessità di creare leader, ma il leader deve lasciare spazio alla sua minoranza perché questo agevola la rappresentanza e il confronto anche in Parlamento. Il problema è però ancora più radicale e nasce nel come, a un certo punto, sono state concepite le nuove formazioni politiche: le segreterie dei partiti scelgono i candidati che quindi non vengono più selezionati grazie al lavoro sul territorio, alla competenza e alla capacità di proposta. In questo modo il Parlamento ha perso il rapporto con l’elettorato. Ma quel che è peggio è che questo legame è stato reciso anche a causa della crisi dei corpi intermedi.
L’artista e l’amico Federico Fellini
In occasione dei 100 anni di Federico Fellini, il Meeting presenta un grande evento per ricordare e riscoprire il maestro riminese, 5 volte Premio Oscar. Un omaggio all’autore de La Dolce Vita, Amarcord, La strada, I Vitelloni, attraverso la voce degli artisti che lo hanno conosciuto, amato, citato e che, attraverso di lui, hanno deciso di intraprendere la loro carriera nel mondo del cinema.
La serata sarà condotta dalla giornalista Francesca Fabbri Fellini ultima erede del Maestro che, con il prezioso intervento del grande direttore della fotografia Blasco Giurato, dialogherà con alcuni ospiti come: Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini, Nicola Piovani, Matteo Garrone, Liana Orfei, Pupi Avati, Paolo Virzì, Carlo Verdone.