Al Meeting di Rimini, fra le tante iniziative di di bellezza, c’è stato il Meeting-Salute, uno straordinario luogo di incontro, approfondimento, testimonianza, proposte sul tema della Sanità; una grande “piazza” dentro il Meeting, dove si sono affacciati e incontrati, come in tutte le piazze italiane, associazioni, medici, infermieri, cittadini, politici, istituzioni, malati, farmacisti e varie persone bisognose.



Tutti consapevoli che la salute  non è diritto esigibile: non si può, purtroppo, garantire la guarigione, ma il diritto alla cura sì, il prendersi cura deve essere sempre garantito. Questa è la testimonianza emersa in modo incessante dalla  pluralità di soggetti che si sono appassionatamente coinvolti nella “piazza”.



Nel 40esimo anniversario della nascita del Servizio Sanitario Nazionale, è evidente che mentre questo purtroppo arretra, va sostituito, integrato con una maggiore attenzione della comunità: dei professionisti della Sanità, della Società, dei cittadini. La comunità che deve essere portatrice di amore, che è il vero modo di prendersi cura.

Il Meeting, la piazza della Salute ci hanno ricordato che nessuna “cura della persona”, nessuna strategia innovativa, nessuna riflessione approfondita, hanno la forza generativa di un incontro con persone che ti vogliono bene.

Questo è valorizzare il “fattore umano”, come il migliore investimento possibile anche nel difficile ambito della Sanità.



Dal Sistema Sanitario alla rete dei soggetti operosi, responsabili e amorosi. Il metodo della rete, della piazza, del coinvolgimento è la strada. Per rimettere insieme, medici di base (indispensabile risorsa), gli specialisti, le farmacie, il terzo settore, il sistema ospedaliero. 

La sintesi è il motto della Ca’ Granda di Milano: “Abbiate cura di ciò che vi è stato donato”. Ci è stata donata la nostra vita, dei nostri cari, di quelli che soffrono. Prendersi  cura del dono della vita questa, è l’opera di tutti. Questo è lavorare nella Sanità; l’opera è il prendersi cura, la motivazione e la modalità sono la gratitudine dei doni ricevuti.  Così nascono le idee, le opere, le buone politiche che in questi giorni sono emerse”.

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