Ha saggiato l’inferno Mel Gibson, ha visto con i suoi occhi cosa significhi piombare dalle stelle alle stalle ma – e questa è la cosa più importante – l’attore che oggi vedremo su Rai Tre nei panni di sir William Wallace, condottiero scozzese indomabile protagonista di “Braveheart“, ha avuto soprattutto la forza di risollevarsi quando la vita sembrava infierire su di lui. Il grande successo arriva nel 1987, a dieci anni dal conseguimento del diploma nell’accademia di arte drammatica in quel di Sidney. Mel Gibson sbanca infatti il botteghino grazie ad Arma Letale, la serie che lo fa conoscere in tutto il mondo e per la quale rinuncia a vestire i panni, nel 1989, dell’uomo pipistrello nel film Batman del 1989. Prim’ancora del successo con arma letale, Mel non era passato inosservato, per usare un eufemismo: nel 1985, infatti, la rivista People l’aveva designato “uomo più sexy del mondo”. Anzi, “primo uomo”, a voler essere precisi. Il film in onda stasera gli vale anche la statuetta come miglior regista agli Oscar 1996, rendendolo uno dei quattro attori-registi ad essere riuscito in questa impresa.



Mel Gibson e le accuse di maltrattamenti all’ex fidanzata

Quello di Braveheart non sarà un successo isolato. Gibson guida la macchina da presa anche ne “La passione di Cristo”, ma è un altro tipo di passione a spegnersi, quella con la moglie Robyn Moore, l’infermiera cui è stato legato dal 1980 al 2006 e con cui ha avuto sette figli: Hannah, Edward e Christian, William, Louis, Milo e Thomas. Il loro divorzio è uno dei più costosi nella storia di Hollywood: oltre 400 milioni di dollari. Nel 2009 Mel si lega sentimentalmente alla musicista russa Oksana Grigorieva, e dalla loro unione nel 2009 nasce una figlia. Le cose, però, anche in questo caso non vanno come sperato: la donna lo lascia e lo denuncia per maltrattamenti, insulti e minacce di morte. Sono questi gli anni del tracollo di Gibson: di lui si parla quasi esclusivamente per questioni giudiziarie. Nel 2011 patteggia con i giudici di Los Angeles 3 anni di libertà vigilata, un programma di riabilitazione psichica e 600 dollari di multa. Inoltre viene licenziato dall’agenzia William Morris Endeavor Entertainment. Nel mese di settembre dello stesso anno patteggia poi il pagamento di 750.000 dollari di risarcimento per la Grigorieva e la rinuncia all’affidamento della figlia.



Mel Gibson, le accuse di antisemitismo e la rinascita

Altre controversie riguardano le accuse di antisemitismo recapitategli dalla collega Winona Ryder. Come riportato dal Jerusalem Post, Gibson nel 1995 avrebbe incontrato l’attrice ad un party chiamandola “ebrea fritta al forno”, in una chiara allusione ai forni crematori nazisti. Secondo Il Corriere della Sera, la stessa sera avrebbe offeso anche un suo amico omosessuale, Kevyn Aucoin, dicendogli: “Aspetta, con te potrei prendere l’Aids?“. Nel luglio 2006, invece, arrestato perché alla guida in stato d’ebbrezza, Gibson contro “gli ebrei che dominano il mondo” insultando i poliziotti. L’inizio della risalita coincide con la decisione dell’attore di ricoverarsi in una clinica per curare la sua dipendenza dall’alcol. Una volta uscito decide di tornare a curare anche una forma fisica che nel frattempo ha lasciato un tantino a desiderare. E oggi? Mel Gibson è uno splendido 65enne. Dal 2014 è legato alla sceneggiatrice televisiva Rosalind Ross da cui ha avuto un figlio, Lars Gerard, nato il 20 gennaio 2017.

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