La madre di Melania Rea, Vittoria, ha rilasciato un’intervista sulla Stampa parlando della sua attuale vita con la figlia della vittima, ovvero sua nipote, che è stata chiamata proprio Vittoria. Melania venne uccisa all’età di 28 anni nel 2011 con 35 coltellate inflitte dal marito, Salvatore Parolisi, che attualmente si trova in carcere, dove sta scontando una condanna a 20 anni.
Così la piccola Vittoria, che in quel momento aveva 18 mesi, venne affidata alla madre di Melania Rea, che tutt’ora la accudisce assieme al marito Gennaro e allo zio, fratello della vittima, Michele. Per crescere l’orfana di un assassino, racconta, “occorrono tanto coraggio, forze e pazienza. Il mio cuore era ed è ancora in lutto, ma mi sono dovuta fare tanta forza per il bene di mia nipote”. Racconta di essere stata aiutata in tutto questo “innanzitutto [da] mio marito, mio figlio Michele e sua moglie”, sottolineando che “la presenza della famiglia è fondamentale per la crescita di un bambino”. Similmente, però, spiega la madre di Melania Rea, lo sono anche “l’aiuto di una psicologa e di un’assistente sociale”.
La madre di Melania Rea: “A sua figlia abbiamo raccontato la verità sull’omicidio”
La madre di Melania Rea ci tiene anche a ricordare a chiunque si trovi o possa trovarsi in una situazione analoga alla sua che è importante “dire sempre la verità” ai bambini, “perché non vanno presi in giro”. Infatti, spiega di averle raccontato l’accaduto “quando ha compiuto 3 anni [e] ha cominciato a farci domande sulla sua mamma”. Le hanno spiegato, dunque, “che era morta. Che l’avevano uccisa e abbandonata in un bosco in cui c’era anche suo padre”.
Poi con il tempo, spiega la mamma di Melania Rea, “abbiamo detto il resto”, raccontandole che l’assassino era proprio suo padre. Fondamentale, in queste circostanze, sarebbe anche la “collaborazione tra le due famiglie”, che tuttavia per loro non c’è stata. I Parolisi, infatti, “non hanno mai chiesto scusa per quello che ha fatto Salvatore” al punto che “dopo il lockdown abbiamo smesso” di avere rapporti. Questo, però, secondo la madre di Melania Rea sé un aspetto positivo, perché “mia nipote crescendo ha maturato una consapevolezza si quello che è accaduto e non ha voglia di sentire i genitori del padre“.