Sospesa la seduta alla Camera per proteste dopo l’intervento di Giorgia Meloni in replica sul prossimo Consiglio Ue del 20 e 21 marzo nel quale si dovrà discutere del piano Rearm Europa. Il caos in particolare è scoppiato dopo che la premier in conclusione, ha letto alcune parti del Manifesto di Ventotene per rispondere alle idee, citate proprio nello stesso documento, e portate come modello durante le manifestazioni di piazza di sabato scorso, sottolineando “Spero che i partecipanti, compresi i presenti in quest’aula non l’abbiano mai letto, perchè l’alternativa sarebbe spaventosa“.
Riferendosi in particolare ai passaggi che riguardano la “rivoluzione europea” che deve essere socialista, la limitazione della proprietà privata e la “dittatura del partito rivoluzionario” ha concluso rivolgendosi agli esponenti dell’opposizione: “Non so se questa è la vostra idea di Europa, ma certamente non è la mia“. A queste affermazioni sono seguiti fischi e parole di disapprovazione che si sono sovrapposti agli applausi provenienti dai politici dei partiti di maggioranza ed hanno costretto il presidente Fontana ad interrompere la discussione e convocare i capigruppo.
Interrotta la seduta alla Camera dopo l’intervento di Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene
Caos alla Camera dopo la lettura del Manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni, che citandone alcune parti ne ha criticato le idee proposte, appoggiate durante le manifestazioni organizzate sabato scorso. Dopo l’interruzione della seduta, la discussione è ripresa con vari interventi di esponenti dell’opposizione che hanno criticato l’atteggiamento della premier , accusata di voler strumentalizzare un documento scritto dopo anni di dittatura fascista.
Ne è seguita una nuova interruzione in attesa della ripresa che possa consentire l’operazione di voto all’ordine del giorno su varie questioni, compresa quella della spesa per la difesa. Gli stessi temi erano stati trattati anche ieri al Senato quando la presidente del Consiglio aveva sottolineato l’importanza di mantenere la sicurezza in Europa con un piano di riarmo che non deve essere sinonimo di esercito comune, ribadendo poi il ruolo fondamentale della Nato e l’esclusione di tassazioni aggiuntive. Insistendo anche sul sostegno al piano Trump per l’Ucraina, che si sta impegnando “A concludere rapidamente in negoziati per una pace duratura“.