DECRETO LAVORO IN CDM 1 MAGGIO, L’ATTACCO DI LANDINI
La tensione in vista del 1 maggio è da giorni “rovente” sull’asse Governo-opposizione – specie dopo il “caos” in Parlamento per le votazioni sul Def – ma in questa vigilia della Festa dei lavoratori si è tramutata in “incandescente” per lo scontro a distanza tra i leader sindacali di Cgil-Uil e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il tutto a poche ore dall’incontro alle ore 19 a Palazzo Chigi tra la Premier e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale: sul tavolo la discussione sui provvedimenti attesi in materia di fisco, lavoro e politiche sociali che saranno esaminati nella riunione del Consiglio dei Ministri di lunedì 1° maggio.
Con Meloni ci saranno i Ministri competenti sul nuovo Decreto Lavoro, ovvero i Ministri dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone e i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. Ad alzare i toni ci ha pensato in primo luogo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto in tv sabato sera nel programma “Le parole” di Massimo Gramellini: «Io considero un atto un po’ di arroganza e offesa convocare un Cdm il giorno della festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Per pensare ai lavoratori hanno tempo 364 giorni l’anno, non capisco perché proprio il primo maggio dovrebbero fare un Consiglio dei ministri», ha detto il leader del sindacato “rosso”, aggiungendo poco dopo «Addirittura ho sentito la premier dire che loro lavorano mentre altri fanno festa, credo che questo sia un modo sbagliato di affrontare, riconoscere e rispettare quelli che lavorano e, giustamente, hanno il primo maggio come festa».
MELONI REPLICA ALLA CGIL SUL DL LAVORO IL PRIMO MAGGIO: IRA SINISTRA
Non si è fatta attendere la pronta replica della Premier Giorgia Meloni che attende in serata tutti i rappresentanti dei sindacati nazionali per discutere delle proposte del Governo sul Decreto Lavoro: «Io credo sia un bel segnale, invece, per chi come noi è un privilegiato, onorare con il nostro impegno, in questo giorno di festa, i lavoratori e le risposte che attendono», scrive in una nota ufficiale la Presidente del Consiglio, riferendosi poi subito dopo al n.1 della Cgil, «vorrei ricordare al segretario Landini che il Primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni».
Sempre Meloni ha infine sottolineato che «Se Landini pensa davvero che sia diseducativo lavorare il Primo maggio, allora il concerto dovrebbe organizzarlo in un altro giorno. Noi non la pensiamo così e rispettiamo l’iniziativa della triplice (le sigle sindacali Cgil-Cisl-Uil, ndr), così come chiediamo rispetto per il nostro lavoro». A difendere invece la posizione dei sindacati scende in campo anche il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri che non lesina critiche al Governo di Centrodestra: «Il Cdm il primo maggio è un atto di propaganda. Nel metodo: c’è un problema, il Governo ci convoca alle 19 su un decreto sul quale probabilmente non sarà possibile fare delle modifiche. Forse è perché dà fastidio che la narrazione sia fatta solo dai sindacati: il governo cerca di andare in concomitanza. E’ un atto legittimo ma è un atto di propaganda». A sostenere i due leader sindacali anti-Governo – la Cisl di Sbarra ha scelto posizioni e toni ben più dialoganti sul tema del lavoro – scende nuovamente in “campo” la segretaria del Pd Elly Schlein: «Noi siamo stufi di vedere le sacche di lavoro povero e precario che condannano le nuove generazioni, donne e giovani, specialmente al Sud. Ed è insopportabile che il governo di Giorgia Meloni domani voglia aumentarle ulteriormente, rafforzando il ricorso dei contratti a termine, estendendo i voucher, la forma più becera del lavoro».