Nella giornata di oggi a Bruxelles si è tenuta una riunione del Consiglio europeo alla quale ha partecipato la premier Giorgia Meloni. Al termine dei lavori ha parlato, fuori dagli uffici europei, con i giornalisti, esponendo quello di cui si è discusso in aula e rispondendo, poi, alle domande. Tra i temi affrontati, particolarmente rilevante è stato il Mes, ovvero il Meccanismo europeo di stabilità noto anche con il nome di “fondo salva-Stati”.
La questione del Mes, infatti, è diventata recentemente centrale nelle discussioni europee, soprattutto per via della posizione dell’Italia e dei partiti di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. Infatti, dal 2021 circola una proposta largamente accettata dai 20 stati che partecipano al fondo, di attuare alcune modifiche al suo funzionamento, che il governo italiano non ha mai accettato, ritardando l’entrata in vigore dello strumento. Oggi, Giorgia Meloni ci ha tenuto a sottolineare che “non ci sono state conclusioni sul Mes, non è stato materia della riunione o del dibattito”, cogliendo al volo l’occasione per esporre nuovamente la sua posizione e i motivi per cui è reticente a discutere in questo momento del fondo salva-Stati.
Giorgia Meloni: “Sul Mes non ci sono state trattative”
La premier Girogia Meloni, infatti, parlando del Mes ha ribadito che si atterrà “alla posizione che la maggioranza ha già espresso, ovvero che non si può affrontare il tema di uno strumento se non si conosce la cornice dello stesso”. Un punto controverso, secondo la premier, del fondo salva-Stati è che “tra le altre cose, richiama i vecchi vincoli del patto di stabilità“, altro strumento che è in discussione proprio in questi giorni in sede europea.
“Stiamo facendo un nuovo patto di stabilità”, ha spiegato Giorgia Meloni continuando il suo ragionamento sul Mes, “e se oggi approvassimo un trattato che ci riporta ai suoi vecchi parametri, non faremmo una cosa utile per una trattativa che stiamo conducendo”. Inoltre, “è una questione che non si può affrontare finché non sappiamo qual è il quadro. Quando sarà chiaro, potremo anche fare valutazioni più pertinenti”. Secondo Giorgia Meloni, inoltre, il Mes è “uno strumento che in un momento in cui tutti facciamo i salti mortali per trovare 100mila euro, ne immobilizza miliardi che difficilmente potranno essere usati”, mentre a suo avviso sarebbe meglio “lavorare meglio su quelle risorse. Ma credo sia secondario rispetto alla vera trattativa”, ribadisce in chiusura la premier, “ovvero quella sul patto di stabilità“.