MELONI ALLA CAMERA: “NIENTE MES, SERVE UN FONDO EUROPEO PER LA SOVRANITÀ”
«Basta polemiche sul Mes: va difeso prima l’interesse dell’Italia»: così la Premier Giorgia Meloni nel passaggio centrale delle sue Comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Europeo del 29-30 giugno 2023. Il testo (già inviato anche al Senato) affronta i tanti punti all’ordine del giorno della prossima importante riunione europea, la quarta da quando è in carica il Governo Meloni. «Anche il prossimo Consiglio europeo, il quarto da quando si è insediato il nuovo governo, ha in agenda sfide prioritarie per l’Unione europea: l’aggressione all’Ucraina, la sicurezza, la difesa, la migrazione», ha sottolinea in apertura del discorso interrotto dai banchi dell’opposizione specie quando si è parlato di Mes.
Meloni infatti ha ribadito la sua contrarietà ad affrontare in questo momento la ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (firmato dall’allora Premier Giuseppe Conte, ndr): «Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale». Piuttosto, ricorda Giorgia Meloni, la commissione europea ha presentato il 20 giugno una piattaforma, Step, per semplificare le procedure «sullo stanziamento dei fondi che concede flessibilità per i settori strategici: era una richiesta che l’Italia aveva avanzato». La proposta, ha evidenziato ancora la leader FdI, è importante ed è un punto di partenza «per il negoziato al quale l’Italia intende contribuire, questo strumento può essere un primo passo per arrivare a un fondo europeo per la sovranità». È proprio con tale fondo sovrano con il quale l’Europa potrebbe affrontare «con risorse adeguate sfide come le transizioni verde e digitale, la difesa, la salute. Sfide cioè che ci impegneranno almeno per i prossimi tre decenni».
COMUNICAZIONI GIORGIA MELONI: GLI ALTRI TEMI DEL CONSIGLIO UE
Svariati gli argomenti affrontati dalla Presidente Meloni nelle Comunicazioni in vista del Consiglio Europeo, a cominciare dalla delicata situazione della guerra in Ucraina: «Tratteremo ancora una volta dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Italia ha seguito con grande attenzione gli sviluppi della crisi interna alla Federazione Russa. Mi limito a notare come questo episodio ha contribuito a far emergere le difficoltà della sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina sta andando tutto secondo i piani». L’Europa, conferma Meloni, «confermerà il convinto sostegno al popolo ucraino. La chiara posizione del governo italiano è riconosciuta e apprezzata e dai nostri partner e rafforza il peso della nostra nazione».
Sul fronte BCE, Meloni critica l’annuncio della Presidente Lagarde sul prossimo rialzo ulteriore dei tassi di interesse: «L’inflazione è tornata a colpire l’economia, è un’odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell’aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L’aumento dei prezzi non è figlio di un’economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia».
Lato migranti, la questione resta al centro anche del prossimo Consiglio Ue, con Meloni che viene dalle recenti interlocuzioni con il Presidente francese Emmanuel Macron: «mi unisco al cordoglio per la recente tragedia al largo delle coste greche, l’impegno in ogni sede a stroncare il tragico traffico delle vite che genera queste tragedie». La Premier italiana sottolinea con favore come sia stato riconosciuto finalmente «che la migrazione è una sfida europea e richiede risposte europee e si fa sempre più strada l’approccio che mira a superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari, Paesi di primo arrivo e di destinazione». Resta positivo per la Presidente del Consiglio che si sia cominciato finalmente a comprendere che «se si vuole affrontare alla radice il problema della migrazione ci si deve porre il tema dello sviluppo dell’Africa. Una vasta regione che possiede risorse, a partire da quelle energetiche, cruciali per l’Europa, che tuttavia dovrebbero andare prima di tutto a beneficio dei popoli che ne sono detentori». L’obiettivo, conclude Meloni, è garantire prosperità, pace e amicizia durature «con un modello di cooperazione che deve essere paritario, non predatorio». Qui il testo integrale delle Comunicazioni in Parlamento della Premier Giorgia Meloni.