Giorgia Meloni soddisfatta ai microfoni dei cronisti nel punto stampa a Granada al termine del Consiglio Europeo informale. La posizione dell’Italia sui migranti è ora di dominio pubblico, l’obiettivo è combattere la rete di scafisti: “Per chi conosce le dinamiche un pò di quello che accade qui dentro, oggi obiettivamente ci troviamo in un Consiglio Europeo in cui 27 Paesi sono d’accordo sul fatto che la priorità è fermare l’immigrazione illegale, a partire dalla dimensione esterna”.
L’iniziativa coinvolge anche attori extra-Ue, a partire dalla Gran Bretagna di Rishi Sunak, e prevede cose molto concrete che vanno fatte per ottenere alcuni obiettivi, in primis appunto combattere le reti di trafficanti “che ancora oggi vengono definite da vari esponenti del Consiglio e dalla presidente della Commissione Europea come delle organizzazioni criminali, che vanno combattute come tutte le organizzazioni criminali, e un lavoro molto importante e complesso che va fatto sulle cause della migrazione in Africa”.
Le parole di Meloni da Granada
L’importante è arrivare a una soluzione strutturale, ha aggiunto Meloni, ma la strategia è chiara. Il primo ministro ha poi sottolineato che il cancelliere tedesce Olaf Scholz ha confermato il sostegno della Germania al lavoro fatto da Roma nei confronti della Tunisia: “E’ perfettamente consapevole – prosegue – del fatto che quel lavoro può dare risultati seri. Il lavoro fatto con la Tunisia tutti dicono che deve essere replicato anche in altri Paesi del Nordafrica, e non solo. Non mi risulta che sia stato chiesto di rendere la Tunisia Paese non sicuro. Anzi, io credo che uno dei temi importanti di questo ragionamento sia avere una lista europea dei Paesi sicuri, perché altrimenti la discrezionalità di ciascuno può dare problemi nella capacità dell’Unione di lavorare con queste nazioni. Però ho parlato a lungo con il cancelliere Scholz e mi pare che anche lui sia perfettamente consapevole del fatto che la strategia proposta dall’Italia è l’unica che può essere efficace”, riporta Adnkronos. Meloni si è poi soffermata sul caso Apostolico che ha monopolizzato il dibattito pubblico in Italia, con la giudice che ha sconfessato il decreto Cutro rea di aver partecipato nel 2018 a una manifestazione di protesta contro le politiche sull’immigrazione dell’ex ministro Salvini: “E’ legittimo chiedersi se qualcuno che partecipa a manifestazioni su quel tema, nel momento in cui decide, lo faccia con un pregiudizio o meno. Io trovo discutibile le motivazioni di quella sentenza nella quale si dichiara illegittimo un decreto del governo per ragioni di incompatibilità con la normativa europea, per ragioni di incompatibilità con la Costituzione”.