L’inchiesta di Fanpage ha scatenato il caso in Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni prende posizione. Intervenuta ai microfoni del Corriere della Sera, la leader ha ribadito che nel dna del suo partito non ci sono nostalgie fasciste, razziste e antisemite. E non c’è posto per nulla di tutto questo: «Nel nostro dna c’è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro. E non c’è niente nella mia vita, come nella storia della destra che rappresento, di cui mi debba vergognare o per cui debba chiedere scusa. Tantomeno a chi i conti con il proprio passato, a differenza di noi, non li ha mai fatti e non ha la dignità per darmi lezioni».
Già negli scorsi giorni Giorgia Meloni ha denunciato di essere al centro di manovre per screditare lei e Fratelli d’Italia, ponendo l’accento sulla tempistica dell’inchiesta, durata tre anni e disvelata a poche ore dalle elezioni comunali. Ma non solo: «Quella più arrabbiata sono io. Io che ho sempre detto “nessuno si azzardi a giocare su certe cose”, che ho allontanato soggetti ambigui, chiesto ai miei dirigenti la massima severità su ogni rappresentazione folkloristica e imbecille, anche con circolari ad hoc. Perché i nostalgici del fascismo non ci servono: sono solo utili idioti della sinistra, che li usa per mobilitare il proprio elettorato. Si è chiesta perché mentre noi marginalizziamo questa gente, la sinistra la valorizza, dandole un peso che non ha mai avuto?».
GIORGIA MELONI: “NOSTALGICI ARMA PER I NEMICI”
Nel corso della lunga intervista al Corriere, Giorgia Meloni ha preso le distanze dalle possibili influenze dei gruppi di estrema destra, sottolineando che i giovani nostalgici rappresentano soprattutto un’arma per i nemici, il loro strumento per attaccare. La leader di FdI ha poi rimarcato di aver sempre cacciato personaggi simili e che lo stess è accaduto con Jonghi Lavarini e già ai tempi di Alleanza Nazionale e Msi: «Voglio interrompere la spirale, anche prevedendo nel partito un organo permanente che prenda provvedimenti immediati contro chi gioca, volontariamente o per ignoranza, contro di noi». Giorgia Meloni si è poi espressa così sulla messa sullo stesso piano di fascismo e comunismo: «La condanna di comunismo e nazifascismo, senza distinzioni, è proprio la base della risoluzione del Parlamento europeo, per una memoria condivisa sulla quale fondare un futuro di pace. FdI l’ha votata insieme a Pse, Ppe, Conservatori. L’anomalia non siamo noi che condanniamo tutti i totalitarismi, ma la sinistra italiana che ne vorrebbe condannare solo alcuni».