CASO ALBANIA, LA MAIL INCREDIBILE DEL MAGISTRATO DEM SULLA “PERICOLOSITÀ DI GIORGIA MELONI”

È uno scoop importante quello che piazza “Il Tempo” di Tommaso Cerno oggi in prima pagina, due giorni dopo la clamorosa sentenza del Tribunale Civile di Roma, sezione immigrazione, sul rientro dei migranti clandestini dal cpr in Albania. Quello che il Governo ha bollato come un atto della magistratura che sconfina nell’uso politico della legge, nel giro di due giorni ingrossa e non poco lo scandalo: vi sarebbe infatti una mail di un giudice eminente di Magistratura Democratica, la corrente più a sinistra nel CSM, che chiama all’adunata simbolica altri magistrati in quanto la Presidente Meloni sarebbe «pericolosa» per lo Stato.



Il quotidiano romano pubblica foto e ampi stralci della mail che Marco Patranello, sostituto procuratore della Cassazione, ha mandato ad altri colleghi di MD sabato 19 ottobre alle 18.32: «Non convalida trattenimento migranti in Albania», questo l’oggetto della missiva online alla corrente dei giudici presieduta da Silvia Albano, proprio la giudice che venerdì scorso che ordinato di riportare in Italia 12 dei 16 migranti trasferiti nel centro di rimpatrio a Gjader in Albania. Se però dal punto di vista politico, dopo la sentenza del Tribunale si sono mosse le opposizioni in Europa (Pd, M5s e AVS) chiedendo la procedura di infrazione contro l’Italia, a livello giuridico è questa mail teoricamente segreta che agita non poco il dibattito politico.



Il giudice Patranello ai suoi colleghi scrive come l’attacco alla giurisdizione con questo Governo di Centrodestra non è mai stato così forte, anzi, addirittura Berlusconi era meglio secondo il magistrato. «In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni», scrive ancora nella mail messa ora a disposizione del “Tempo” da una fonte interna. In primo luogo, la Premier e leader FdI sarebbe più pericolosa di Berlusconi secondo la corrente dem della magistratura perché non gravano su di lei inchieste giudiziarie e quindi non è mossa da «interessi personali» bensì da «visioni politiche e questo la rende molto più forte». In secondo luogo, l’azione meloniana ha come vero obiettivo quello di “riscrivere” la giurisdizione e le leggi italiane. Il discorso del giudice di MD è a tratti surreale e inserisce la vicenda Albania in un quadro ben più ampio dove la stessa magistratura si autodefinisce “isolata dalla società”, chiamando di fatto alle “armi” gli stessi colleghi. «A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio», intima il giudice Patranello chiamando alla compattezza di Magistratura Democratica per difenderla dagli attacchi della politica di Centrodestra. A chiusura della mail, l’invito alla “battaglia” è esteso al CSM e alla ANM di Santalucia per difendere l’autonomia dei giudici per poter far fronte comune contro il Governo.



GIUDICI VS GOVERNO MELONI, LE REAZIONI: FDI “ATTO EVERSIVO”. SINISTRA CHIEDE DIMISSIONI DI NORDIO (CHE RISPONDE)

Se confermata come legittima, la mail riportata del giudice di MD contro l’operato e le azioni anche future del Governo Meloni rappresenta un quadro tutt’altro che bene augurante per un più pacato confronto tra magistrati e politica: la prima a protestare, per il momento in maniera ancora “low profile” è Giorgia Meloni che con un post sui social riporta alcune frasi della mail di un esponente di Magistratura Democratica. Se già negli scorsi giorni era stato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ad intervenire per definire «abnorme» la sentenza del Tribunale sul caso Albania, lo stesso Guardasigilli oggi ha risposto dalle colonne di “La Repubblica” alle richieste delle opposizioni circa le sue dimissioni.

Pd, M5s e AVS in silenzio sulla mail del magistrato che parla di una Presidente del Consiglio «pericolosa» a cui serve «porre rimedio», salvo però scagliarsi contro Nordio per aver criticato la decisione dei giudici romani: secondo FdI quanto emerso oggi sul “Tempo” rientra in un pericoloso piano che rischia di essere «eversivo» e che si aggiunge alle già scandalose novità emerse dalle due inchieste sui presunti “dossieraggi” contro politici di Centrodestra, con Meloni e Salvini coinvolti come parte lesa in primis. Secondo il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, la mail del magistrato è un comportamento gravissimo che sintetizza «un programma, che secondo gli organi di stampa, rappresenta un vero e proprio ’manifesto dell’opposizione politica». Domani in CdM il Governo Meloni ha annunciato un provvedimento urgente di legge per rispondere a livello politico alla decisione dei giudici di Roma, un possibile decreto per ristabilire la paternità primaria di un Governo nel definire “Paese sicuro” uno Stato estero al quale i migranti non rifugiati possono essere rimandati indietro.

Il Ministro della Giustizia ha poi spiegato che la magistratura non può e non deve entrare in vicende strettamente politiche ma semmai applicare una legge, come male è stato fatto – secondo Nordio – nel caso dei clandestini rispediti in Italia dopo il legittimo accordo Italia-Albania siglato ormai quasi un anno fa. Ad aggiungere ulteriore “benzina sul fuoco” nello scontro a distanza fra Governo e magistratura anche il processo contro Matteo Salvini sul caso Open Arms, con il prossimo 20 dicembre l’attesa sentenza di primo grado che vede alla sbarra il vicepremier accusato di sequestro di persona: «scoprirò se sono colpevole di sequestro di persona perché ho bloccato gli sbarchi clandestini o se sono semplicemente una persona che ha fatto il suo lavoro e difeso il suo Paese», ha commentato ieri il leader della Lega sui social.