VERTICE MELONI COI VICEPREMIER SALVINI E TAJANI: “TAVOLO SUI MIGRANTI”. SULLE REGIONALI…

Il vertice a Palazzo Chigi tra il Premier Giorgia Meloni e gli altri due leader di maggioranza – i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani – non è stato risolutivo sul nodo ingombrante per il Centrodestra dei candidati verso le Elezioni Regionali 2024 (oltre al tema delle candidature dei leader alle Europee). O almeno, a quanto emerso dalle ricostruzioni, non del tutto. In un primo momento era infatti emerso del pranzo a Palazzo Chigi tra i tre leader di FdI, Lega e Forza Italia per mettere al centro le diverse posizioni sulle candidature, in particolare il “nodo” della Sardegna dove il braccio di ferro tra Meloni e Salvini è ancora in atto.



In realtà fonti di Governo all’ANSA confermano il vertice del mattino ma smentiscono il pranzo tra i leader sul nodo Regionali: «in mattinata c’è stato un incontro sul tema dell’immigrazione a cui hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano». Successivamente ci sarebbe comunque stato un confronto fra Meloni e i due vicepremier ma al momento non si ha conferma, specie sul contenuto del dialogo. È facile comunque immaginare, al netto dei comunicati (che arriveranno quando ci sarà qualcosa di concreto di raggiunto nella “quadra” già anticipata a promessa da tutti i partiti del Centrodestra in vista dell’imminente scadenza delle liste da presentare) che la Presidente del Consiglio abbia tracciato un primo quadro delle varie posizioni, registrando il “niet” per il momento del Carroccio a candidare il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (FdI) invece che il Presidente uscente Christian Solinas (Lega) alle Elezioni Regionali in Sardegna. Nonostante i rumors su un passo indietro del Governatore sardo, «nulla si è mosso», spiegano fonti autorevoli all’Adnkronos.



CANDIDATI REGIONALI, IL PASSO DELLA LEGA: “PROPOSTA DI LEGGE SU TERZO MANDATO”

Oltre dunque al dossier sui migranti e gli altri temi “caldi” sul tavolo del Governo, resta comunque da dirimere una situazione tutt’altro che minimale su chi puntare nelle 5 Regioni al voto per l’anno appena cominciato: Sardegna, Umbria, Abruzzo, Piemonte e Basilicata. Intervistato da Bruno Vespa ieri per “Cinque Minuti” il vicepremier Salvini ha anticipato come ogni decisione sarà presa assieme a Giorgia Meloni e Antonio Tajani, non nascondendo però il fastidio nell’eventuale mancata riconferma dei governatori uscenti. «Per me se un sindaco e un governatore hanno lavorato bene al primo mandato è giusto e naturale ricandidarli. Detto questo, non scelgo da solo, scegliamo tutti insieme. La cosa più semplice sarebbe ricandidare gli uscenti in tutte le Regioni dove ora si andrà a votare, visto che tutti hanno ben lavorato. Se qualcuno dice che non vuole candidare Tizio o Caio, mi deve spiegare perché e dove ha sbagliato», ha detto il leader della Lega sottolineando però come l’unità del centrodestra «è sempre il valore più importante» e perciò «troveremo la quadra, non decido da solo sui candidati».



Nel frattempo, in attesa che possa essere presa una decisione collegiale per capire il futuro delle eventuali ricandidature dei 5 nomi uscenti (oltre a Solinas, Bardi, Marsilio, Cirio e Tesei) la Lega di Salvini ha annunciato la proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i governatori, in vista soprattutto delle decisive Regionali del prossimo anno in Liguria, Veneto, Campania e Emilia Romagna dove tutti i governatori uscenti (rispettivamente, Toti, Zaia, De Luca e Bonaccini) sono in carica già da due mandati. La proposta, a firma di Alberto Stefani – segretario della Liga veneta e presidente della commissione bicamerale per il federalismo fiscale – modifica la legge del 2004 che fissava a 2 il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione «al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori – si legge nella bozza – e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati».

Senza ancora una decisione finale sulle Regionali, la Premier Meloni rilascia comunque una breve dichiarazione per rispondere agli attacchi delle opposizioni in questi giorni (dai saluti romani ad Acca Larentia alle Regionali fino ai conti pubblici): «Agli attacchi gratuiti e alle polemiche strumentali degli ultimi giorni da parte di certa opposizione, questo governo continua a rispondere con fatti e risultati. Soddisfatta in particolar modo delle ultime rilevazioni Istat che certificano i segnali positivi in tema di lavoro, con la disoccupazione che scende e l’occupazione che in un anno è aumentata di oltre 500mila unità». Dati incoraggianti, conclude la Premier sui social, «che ci spingono a fare sempre meglio, con politiche concrete per tagliare le tasse ai lavoratori, aiutare chi produce ricchezza e chi crea occupazione. Per un’Italia che riparte dal merito e dalla crescita».