Non c’è solo l’intervista odierna di Brunetta a far intuire che nel Centrodestra vi sono diverse manovre-frizioni dopo il voto in Emilia Romagna: la tentata spallata di Salvini al Governo Conte-2 non è riuscita e da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi qualche stizza verso l’alleato leghista sarebbe scattata secondo diversi retroscena in orbita Centrodestra. Ma non solo: secondo le indiscrezioni riportate da Dagospia, in Forza Italia e in Fratelli d’Italia potrebbero non aver per forza salutato con dispiacere la sconfitta di Lucia Borgonzoni. «Nessuno sarebbe più riuscito a fermare Salvini, a quel punto pure a marciare su Roma», scrive Dagonews e non è l’unico a pensarla così negli ambienti vicino al Parlamento. Il portale fondato da Roberto D’Agostino ci aggiunge però un dettaglio non indifferente: negli scorsi giorni ci sarebbero stati dei contatti tra la leader di Fratelli d’Italia e gli emissari del Cardinal Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco. «Il Vaticano di Bergoglio ha tutto l’interesse a seminare zizzania all’interno del centrodestra, ben sapendo di trovare terreno fertile. Non è un mistero che l’atteggiamento di Salvini sia indigesto al Papa, dai rosari baciati ai migranti respinti», scrive ancora Dagospia, spiegando come una figura come quella di Giorgia Meloni, specie con gli ultimi mesi meno impuntati sul tema immigrazione e invece più indirizzati ai temi della famiglia e della tradizione cristiana, stanno piacendo Oltretevere. Insomma, “tutto” piuttosto che Salvini alla guida del Centrodestra che potrebbe prendere il Paese nelle prossime elezioni politiche.



GIORGIA MELONI “FUTURO” DEL CENTRODESTRA?

Si struttura quello che potremmo definire un “triangolo” potenziale tra la Chiesa, Fratelli d’Italia e Forza Italia con un indirizzo unico comune: depotenziare Salvini e rendere la Lega meno autonoma in termini di voti e consenso a carattere nazionale. Il voto emiliano e calabrese hanno evidenziato questa possibilità, con un Carroccio meno “guida unica” della coalizione e bisognoso dei propri alleati per riuscire a conquistare il prossimo ingresso a Palazzo Chigi dalla porta principale: «Il movimento trasversale che cerca di de-salvinizzare il centrodestra, o quantomeno depotenziare il leghista, ha preso contatti anche con due figure chiave, che restano dietro le quinte: Gianni Letta, al comando delle truppe carfagnate; e quell’altro esperto democristiano che resta il consigliere ombra di Giorgia, ovvero Guido Crosetto», spiega ancora Dagopia. Due elementi di grande intelligenza politica e di sagacia “tattica” che potrebbero aiutare a costituire un Centrodestra più moderato e allo stesso tempo proiettato verso il futuro di “alternativa” anche in Europa: in questo Giorgia Meloni rappresenterebbe un “nuovo” che avanza che potrebbe alla lunga scalzare la guida ancora molto forte di Matteo Salvini. Momento topico da cui capire molto di questo “triangolo” saranno le scelte per i prossimi candidati alle Regionali in Puglia e Campania, con Raffaele Fitto e Stefano Caldoro, rispettivamente, scelti da Meloni e Berlusconi per rendere meno “autonoma” la Lega nei prossimi mesi decisivi per la spallata, questa volta sì concreta, al Governo giallorosso.

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