ALLARME SUPERBONUS E DECRETO, COSA HA DETTO LA PREMIER MELONI

Prima del viaggio a Kiev previsto per domani e rispondendo alle tante polemiche (anche interne alla maggioranza, specie con Forza Italia) sul fronte Superbonus, la Premier Meloni è tornata ad apparire in video dopo aver superato la lunga influenza che l’ha colpita negli scorsi giorni: «Con l’intervento sul superbonus 110% abbiamo cercato di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono essere imprevedibili e molto pesanti». La Presidente del Consiglio difende l’intervento del Decreto legge sul Superbonus nel CdM di giovedì 16 febbraio che ha scatenato un mare di polemiche tra opposizioni, associazioni di categoria e aziende per lo stop unilaterale alla possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per i vari bonus edilizi del futuro (dunque non solo il Superbonus 110%). Alla vigilia dell’incontro di lunedì del Governo con banche e aziende per accogliere eventuali modifiche al Decreto, Meloni spiega nel dettaglio cosa sia successo e perché il Ministro dell’Economia Giorgetti sia stato costretto ad intervenire in maniera così “drastica”.



«A ogni italiano è costato 2mila euro. Quando spende lo Stato nulla è gratis», spiega in video con la rubrica “Appunti di Giorgia” la Premier Meloni, «l’ho detto, lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili, ma la misura è stata scritta così male, è fatta così male, che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolve». Il costo totale del Superbonus, attualmente, è di 105 miliardi di euro (arriverà a 110 tra febbraio e marzo, ndr) e ciò, spiega la leader FdI, «è interessante perché io ricordo quando qualcuno che aveva inventato questa misura fatta così, andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui si poteva gratuitamente ristrutturare casa. Però c’è un problema che quando lo Stato fa qualcosa non è mai gratuito, perché i soldi che spende sono soldi dei contribuenti». La misura del Superbonus, aggiunge Meloni, «non era affatto gratuita ma è una misura che ovviamente impatta sulle casse dello stato perché dove c’è un creditore c’è anche un debitore, e quel debitore sono i contribuenti italiani allora ovviamente questa cosa qui ha bisogno di essere sistemata, perché intanto ci sono state moltissime truffe pari a nove miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti».



“SUPERBONUS, MONETA PARALLELA E DEFICIT”: COSA È SUCCESSO E PERCHÈ IL GOVERNO MELONI È INTERVENUTO

Ad oggi – anche prima del decreto del Governo Meloni – in Italia vi sono migliaia di aziende che rischiano il tracollo proprio per i problemi derivanti dalla mancanza di “spazio fiscale” dei tanti crediti accumulati in previsione del Superbonus 110%: nel video sui social la Premier dunque sottolinea come «abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e siccome l’abbiamo ereditato noi questo problema, adesso dobbiamo cercare una soluzione, per evitare che migliaia di aziende rischiano il tracollo». Giorgia Meloni spiega poi che tali crediti ottenuti tramite cessione dei privati ad aziende/banche non sono un problema solo riferito al mero Superbonus: «hanno praticamente generato una sorta di moneta parallela e quella moneta parallela rischia di impattare sui bilanci pubblici in modo devastante». Quei bilanci pubblici, rileva ancora la Presidente, «sono il bilancio dello Stato, ma sono anche bilanci degli enti locali e quando crolla il bilancio pubblico purtroppo questo impatta su tutti, anche sulle aziende che devono prendere quei crediti, anche su chi ha fatto il superbonus. Noi dobbiamo difendere il bilancio pubblico perché altrimenti i risultati saranno traumatici per tutti».



Proprio la creazione di una “moneta parallela fiscale” è quanto da poco implementato dall’Unione Europea nella direttiva sulle case green, per cui ogni intervento con “moneta fiscale” verrà considerato deficit dello Stato: da qui l’intervento del Ministro MEF in “fretta” per provare a bloccare tale iter e non incorrere in un maxi debito ulteriore a quello già alto dell’Italia. Con il Superbonus, conclude la Premier Meloni, «aziende e lavoratori sono stati messi in una condizione tragica da qualcuno che evidentemente non era abbastanza serio nello scrivere questa misura, quindi siamo intervenuti e continuiamo a intervenire, convocheremo tutte le associazioni di categoria, le aziende coinvolte, per capire che cosa altro possiamo fare per aiutarle, per dare loro una mano, per salvare queste aziende e per salvare questi lavoratori e per rimettere questa misura in un binario sensato». Dopo l’intervento di Meloni in difesa del Decreto, anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi “spegne” le polemiche interne al suo partito e rilascia in una nota su Facebook quanto segue: «giustificato e forse inevitabile il percorso del Governo per evitare danni al bilancio dello Stato, che potrebbero addirittura portarci ad una situazione di default. Naturalmente il Parlamento sovrano discuterà il decreto, e, nei tempi richiesti, ove lo ritenesse opportuno, potrà apportare utili modifiche […] Voglio ricordare che si tratta di una misura adottata dal Governo Conte, il governo degli indistinti bonus a pioggia, soggetti a continue modifiche ed interpretazioni che hanno provocato un clima di costante incertezza per le imprese interessate».