COSA HANNO DETTO MELONI E ZELENSKY IN CONFERENZA STAMPA

Davanti alla minaccia anche di test nucleari imminenti fatta da Putin stamattina nel discorso alla nazione, la Premier Giorgia Meloni con il Presidente ucraino Zelensky rispondono a tono: «è la Russia ad avere invaso, è lui l’aggressore». Poco dopo il lungo intervento del Presidente Usa Joe Biden dalla Polonia, la leader italiana in conferenza stampa congiunta con il n.1 di Kiev rivendica il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina trovando intesa e “feeling” praticamente su tutti i piani (tranne per l’invio di caccia italiani). «Ho fortemente voluto essere qui in una delle mie prime missioni bilaterali dall’avvio del nuovo governo. Ho voluto farlo per ribadire il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina di fronte all’aggressione russa e per ribadire che l’Italia non intende tentennare in questa vicenda e non lo farà», ha detto la Presidente del Consiglio aprendo la conferenza stampa da Kiev. Sempre Meloni ricorda con Zelensky come «Siamo a quasi un anno dal giorno che ha portato indietro le lancette della storia d’Europa di qualche decennio. L’invasione iniziata lo scorso 24 febbraio doveva durare qualche giorno, nella mente di chi la muoveva. Le cose non sono andate come ci si aspettava perché è stata sottovalutata l’eroica reazione di un popolo disposto a fare tutto ciò che va fatto per difendere la propria libertà, la propria sovranità, la propria identità».



La leader FdI ha raccontato ai giornalista che la lotta per la libertà ucraina le ricorda la nascita dello stato italiano, «C’era un tempo in cui si diceva che l’Italia non esistesse come nazione, che fosse solo un’espressione geografica. Poi arrivò il Risorgimento e l’Italia dimostrò di essere una nazione: è un po’ simile a quello che accade a voi oggi. Si diceva che sarebbe stato facile piegare l’Ucraina perché l’Ucraina non era una nazione. Ma voi avete dimostrato di essere una straordinaria nazione. L’Ucraina al cospetto del mondo ha già vinto la sua battaglia per rivendicare la propria identità». Davanti alle lodi di Zelensky per l’impegno dell’Italia in aiuto del popolo ucraino, Meloni sottolinea come «L’Italia darà ogni possibile assistenza perché si creino le condizioni di un negoziato, ma fino ad allora darà ogni genere di supporto militare, finanziario, civile. Chi sostiene anche militarmente l’Ucraina è chi lavora per la pace». Unico punto di distanza resta sull’invio di caccia italiani in Ucraina, almeno per il momento: «Quando c’è un aggredito tutte le armi sono difensive. Al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali. Ci siamo concentrati su sistemi di difesa antiaerea, Samp-T, Spada, Skyguard. La priorità è difendere infrastrutture e cittadini». Meloni con Zelensky ha poi parlato del tema della ricostruzione, non solo al termine della guerra: «ricostruire ora un palazzo distrutto è un segno di speranza, vuol dire scommettere sull’Ucraina. L’Italia lavora ad una conferenza sulla ricostruzione da tenersi in aprile. Serve un cambio di passo, bisogna lavorare da adesso, penso che l’Italia possa recitare un ruolo da protagonista con le sue eccellenze strategiche». A domanda diretta dei giornalisti italiani sulle dichiarazioni di una settimana fa di Berlusconi, Zelensky replica a tono «tutti i leader hanno posizioni legittime, ma la casa di Berlusconi non è mai stata bombardata, mai sono arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia». A corredo arriva la risposta della Premier Meloni che ribadisce come alla fine però, nonostante le dichiarazioni, «Per me valgono i fatti e qualsiasi cosa il Parlamento è stato chiamato a votare a sostegno dell’Ucraina i partiti che fanno parte della maggioranza l’hanno votata. Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. C’è un programma chiaramente schierato, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così».



LA VISITA A BUCHA E LE PRIME PAROLE DI MELONI IN UCRAINA

È atteso nel pomeriggio l’incontro a Kiev tra la Premier Meloni e il Presidente Zelensky: stamane la Presidente del Consiglio è stata accompagnata dal Ministro degli Esteri Kuleba e da una folta delegazione del Governo d’Ucraina per i sobborghi di Kiev colpiti dai missili russi. In particolare, Meloni ha reso onore con un mazzo di fiori rossi alle vittime nelle fosse comuni di Bucha (uno dei luoghi simbolo del massacro avvenuto lo scorso marzo da parte delle forze russe vicino alla Capitale). «Sono onorata, doveroso essere qui. Sono determinata a capire quello di cui questo popolo ha bisogno», ha detto Meloni scendendo dal treno appena arrivata a Kiev.



«Credo sia doveroso essere qua per ribadire la posizione del governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la libertà. È sempre diverso vedere con i propri occhi, credo che aiuti anche gli italiani a capire», ha aggiunto la Premier Meloni prima di commuoversi davanti al teatro dell’orrore osservato a Bucha. «L’Ucraina può contare sull’Italia, siamo con voi dall’inizio e lo saremo fino alla fine. Avete tutto il nostro il supporto. Non siete soli, combatteremo per voi e la vostra libertà». Dopo Bucha Meloni si è recata a Irpin per osservare i tanti pesanti bombardamenti delle prime fasi della guerra, quasi “cristallizzati” in quei palazzi resi a brandelli: «È diverso parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione». Attesa la conferenza stampa congiunta in diretta video streaming da Kiev con Meloni e Zelensky nel pomeriggio di oggi.

IL LUNGO VIAGGIO DI GIORGIA MELONI IN UCRAINA: L’INCONTRO CON ZELENSKY

La Premier Giorgia Meloni è arrivata attorno alle 10.30 a Kiev dopo il lungo viaggio nella notte, via treno dalla Polonia (lo stesso che prese mesi fa il suo predecessore Mario Draghi assieme a Macron e Scholz): la prima visita storica della Presidente del Consiglio a ridosso dell’anniversario della invasione russa in Ucraina vedrà come culmine l’incontro con il Presidente Volodymyr Zelensky. Lo seguiremo con la consueta diretta video streaming messa a disposizione dal Governo qui a fondo pagina, anche se non è ancora stabilito l’orario schedulato della conferenza stampa congiunta tra Meloni e Zelensky.

Dopo la storica visita avvenuta ieri, sempre a Kiev, del Presidente americano Joe Biden per rendere onore al Governo ucraino impegnato da 12 mesi con la sanguinosa guerra contro l’invasore russo, è lo stesso leader Dem ad aver telefonato alla Presidente Meloni per scambiarsi impressioni e riflettere sui prossimi passi comuni da prendere in Occidente. Come riportano da Palazzo Chigi, «il presidente Usa ha chiamato Meloni appena rientrato in Polonia, dopo la visita a sorpresa a Kiev. I due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria». Non solo, Biden avrebbe detto di non vedere l’ora di dare il benvenuto alla Premier Meloni a Washington «quando i loro programmi di lavoro saranno allineati». Come riporta la Casa Bianca, «i due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza di sicurezza, economica e umanitaria».

COSA DIRÀ LA PREMIER MELONI A ZELENSKY: LE ANTICIPAZIONI

Attesa da Zelensky che continua a ringraziare l’Italia per il sostegno economico, umanitario e militare fornito finora, la Premier Giorgia Meloni arrivata ora a Kiev ribadire il pieno appoggio del Governo e del Paese italiano per contrapporsi all’invasione della Russia di Putin. Nelle stesse ore in cui il Presidente russo tiene il discorso alla nazione (dove ha ribadito lo scontro a muso duro con l’Occidente), Meloni ribadirà con Zelensky la leale vicinanza con possibili nuovi aiuti in arrivo nelle prossime settimane.

Nel breve colloquio al Consiglio Ue dello scorso 9 febbraio, Meloni confermò al Presidente ucraino l’invio a breve del sistema antiaereo e antimissile Samp-T prodotto assieme ai francesi. Dopo 10 ore di treno nel gelido vento dell’est Europa, la Presidente del Consiglio sbarca a Kiev per promettere piena vicinanza dell’Italia all’Ucraina e intavolare un proficuo dialogo sulle prossime richieste fatte già pervenire da Zelensky negli scorsi giorni all’Occidente. Armi, economia post-ricostruzione e solidarietà politica