Giorgia Meloni a tutto tondo ai microfoni di Tg2 Post. La leader di Fratelli d’Italia ha parlato del suo libro e del suo modo di vedere la politica: «La politica deve essere visione. Ci sono due modi di fare politica: c’è chi prende voti per fare politica e chi fa politica per prendere voti. Chi prende i voti per fare politica ha una visione e deve riuscire a convincere i cittadini che la sua visione è corretta, chi invece fa politica per prendere i voti invece di guidare la società, la rincorre. Il M5s ne è un esempio, vuol dire non credere a niente».
«Fratelli d’Italia non ha solo la Meloni, io ho fatto la mia parte ma da sola non avrei mai potuto fare ciò che abbiamo fatto e che abbiamo costruito. C’è stato il sacrificio di tanti, tantissimi», ha proseguito Giorgia Meloni, che ha poi parlato dell’Europa: «L’Europa è una grande identità e civiltà. Lo è già una nazione di appartenenza, ma il problema è se lo possa essere l’Ue: per come l’abbiamo conosciuta in questi anni, è un gigante burocratico e privo di principi di solidarietà e sussidiarietà. E’ un’Europa che colpisce chi non si adegua, dove gli interessi di alcuni prevalgono sui diritti di molti, che ha un deficit di legame tra le sue scelte e la volontà popolare, che ha rinunciato a essere un’Europa nazione».
GIORGIA MELONI BACCHETTA L’UE
Giorgia Meloni è poi tornata sulla “minaccia” di Bruxelles all’Ungheria sulla legge sul gender: «E’ dura dire a qualcuno “non ti do i soldi che servono a salvare i tuoi anziani” per una legge sul gender nelle scuole. Io la legge di Orban l’ho letta, posso non condividere i toni, ma dice che non possono fare propaganda gender nelle scuole le associazioni non riconosciute formalmente dal sistema scolastico ungherese. Se l’Ue vuole essere così rigida sulla difesa dei diritti degli omosessuali, deve essere coerente – il monito di Giorgia Meloni – noi presenteremo una mozione con la quale chiederà al governo di chiedere all’Europa di bloccare ogni accordo commerciale con le nazioni nelle quali l’omosessualità viene considerata un reato».