Fra i tanti ospiti della puntata di ieri della trasmissione di Rete 4, Zona Bianca, anche lo psichiatra Alessandro Meluzzi, noto specialista ed opinionista televisivo. Si parla del Ddl Zan, che ormai da mesi sta dividendo di fatto in due la politica e l’opinione pubblica, e a riguardo Meluzzi ha svelato un retroscena per certi versi piccante: “Sono un vecchio psicoanalista, psichiatara e neurologo, non sono opinionista, ma specialista – spiega – io alla mia veneranda età di 66 anni posso dire adesso di aver fatto le mie prime pratiche sessuali in masturbazione di gruppo fra maschi, ero un omosessuale? No, vi assicuro che non lo sono stato ne prima ne durante ne dopo, se io fossi finito nelle grinfie di qualche psicologa che avesse detto a mia madre che a 13 anni mi facevo le seghe di compagnia, sarei finito male probabilmente, mi avrebbero dato l’ormone. Non potete violentare la natura dei ragazzi in nome del politically correct e il buon senso. Bisogna mantenere la natura del distinto, la sessualità è libera”.
Il riferimento è ad un precedente servizio mandato in onda e riguardante l’ospedale Careggi dove vengono somministrate dei farmaci per bloccare la pubertà, pratica ovviamente consentita dalla legge: “Trovo che sia una pratica pericolosissima, anche per una cosa semplice – il commento di Meluzzi a riguardo – il problema della formazione del genere corporeo è un problema che riguarda tutti gli adolescenti, chi più e chi meno, una fase della vita in cui il piacere, l’eros, l’omosessualità emergono, è un percorso fisiologico e se dentro questo percorso inseriamo un bombardamento ormonale che finisce per plasmare non solo la parte somatica, non soltanto il corpo ma anche i circuiti neuronali, il cervello, rischiamo di partire da un pregiudizio, qualche che esso sia, cristallizzarlo all’interno di un percorso che secondo me rappresenta una vera e propria menomazione farmacologica delle potenzialità dell’umano”.
MELUZZI: “DDL ZAN ISTITUISCE UN REATO DI OPINIONE, SONO TERRORIZZATO”
“Io non sono un sostenitore acritico del diritto naturale, ma se c’è un vero pericolo di questo decreto (riferendosi al Ddl Zan ndr) che non è quello di limitare aggressioni fisiche e psicologiche che sono già sanzionate da una quantità di leggi, il problema vero è quello di sostituire ad una dimensioni naturale e fisiologica della vita un regime di terrore ideologico per il quale, se io dicessi sarebbe bene che un bambino possa svilupparsi normalmente fino a raggiungere la propria identità nel tempo rischio di passare per omofobo, se io pretendo di dire che la famiglia naturale è fatta di un padre e di una madre io rischio di andare in galera, siccome sono un liberatorio io sono terrorizzato dai reati di opinione”.
Quindi Meluzzi ha concluso: “Si sta facendo una grande confusione, una cosa sono i problemi clinici personali, unici, preziosi, del quale devono farsi carico professionisti, psicologi, medici e su questo non ci piove, un altro è trasferire un problema di natura clinica, volendo antropologica, in una dimensione legislativa, questo è il pericolo. Imma Battaglia ha detto che era infelice e non sopportava mestruazioni e seno, questo è un problema e chi ha questo problema ha diritto di essere curato. A quei ragazzi stanno prendendo gli ormoni? Chi glieli da? Delle dottoresse, sono cure quindi”.