Fra gli ospiti di ieri sera del programma Controcorrente su Rete 4, in onda la domenica in prima serata, anche il noto professor Meluzzi. L’argomento del dibattito è il green pass, ed in particolare, il fatto che alcuni vip avrebbero pagato per ottenere dei falsi passaporti vaccinali. “La cosa che stupisce – commenta lo stesso Meluzzi, appunto stupito – di questo fatto è duplice, la prima cosa è che un siero salvifico spinge qualcuno a pagare per non farlo, e ciò la dice lunga sulla comunicazione in atto, il secondo e che c’è una malattia nell’incompletezza dell’informazione”.
Meluzzi poi si scalda quando la trasmissione manda in onda un servizio su un microchip sanitario che in molti si starebbero impiantando sottopelle in Svezia, e che di fatto monitorerebbe la situazione di salute di chi se lo inietta: “Ho provato orrore nel mettere il microchip al mio cane – commenta subito dopo il criminologo – questo servizio non merita commenti, descrive una situazione orrenda, raccapricciante, post umana, che credo che per una persona civile e umana non merita neanche i commenti”.
MELUZZI: “SE VI METTETE IL GREEN PASS NEL CU*O…”
Quindi Meluzzi ironizza: “In questo modo il microchip ci risparmierà il green pass, il telefonino ecc, col microchip saremo garantiti non soltanto sul contagio del virus, ma anche sulla temperatura corporea, la glicemia, l’hiv, e il cancro ma anche se abbiamo pagato la tari, la tasi, e ci bloccano tutto se qualcosa sarà violato”.
In studio c’è chi fa notare che spesso e volentieri utilizziamo i social per fornire qualsiasi tipo di informazione personale, e di fatto un microchip impiantato sottopelle farebbe lo stesso. Ma Meluzzi non ci sta e ribatte: “Sui social che rubano le informazioni è solo retorica, una cosa è decidere di accendere o meno il telefonino, un’altra è mettersi un microchip nel c*lo che carpisca tutte le informazioni su di me, così come il green pass che se non ce l’hai perdi il lavoro, la famiglia..”. L’argomento si chiude quindi così, in maniera un po’ colorita.