Un nuovo caso di meningite si è registrato negli scorsi giorni in quel di Bologna. Un bambino di soli 6 mesi, come scrive il quotidiano Il Resto del Carlino, si trova dalla scorsa settimana ricoverato presso il Sant’Orsola, infetto da meningococco di tipo B, quella contagiosa. Immediatamente sono scattate le misure di profilassi per la famiglia del piccolo e per tutte le persone che sono entrate con lui, per evitare il contagio. «Un caso di contagio da meningococco B – spiega Fabio Caramelli, il direttore dell’unità operativa di Anestesia e rianimazione del Dipartimento madre, bambino e malattie urologiche – e per fortuna il piccolo paziente, residente nella nostra città, ma non vaccinato contro questo batterio, ha vissuto una brutta avventura, anche se ora è in miglioramento». Come già anticipato dallo stesso medico, fortunatamente il bimbo è in miglioramento dopo essere stato in rianimazione pediatrica fra la vigilia di Pasqua, lo scorso 20 aprile, e venerdì 26. «Durante la degenza qui da noi – ha aggiunto Caramelli – è stato sottoposto a terapia antibiotica e di supporto cardio circolatorio. È andata bene, perché con queste forme c’è sempre il pericolo che gli esiti siano gravi e a volte si rischia la morte. Quindi, nel primo anno di vita dei bambini, è importante seguire tutte le indicazioni inserite nel calendario vaccinale pediatrico».



MENINGITE A BOLOGNA: BIMBO DI 6 MESI RICOVERATO

Una volta giunto al pronto soccorso della struttura ospedaliera emiliana, il bimbo presentava febbre alta, piccole macchioline sugli arti tipiche della meningite, e spesso e volentieri appariva sopito: «Si è subito pensato a una meningite – ha specificato la pediatra Ilaria Corsini – però la certezza della diagnosi l’abbiamo avuta con i test della Microbiologia. A quel punto, la terapia per il piccolo è proseguita nella rianimazione pediatrica e nel frattempo è iniziata la profilassi per i familiari, tra l’altro il bimbo ha un fratellino più grande, e per tutti coloro con i quali era venuto in contatto». La specialista ci ha tenuto a precisare l’importanza della vaccinazione, che con grande probabilità ha salvato la vita al bimbo di 6 mesi e al suo fratellino più grande (anch’esso vaccinato). Una vicenda che si è fortunatamente conclusa con il lieto fine.

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