Bebe Vio, la malattia che le ha cambiato la vita
Questa sera, in prima serata su Rai Uno, sarà ospite di Fabio Fazio, durante la puntata di ‘Che Tempo Che Fa‘, Bebe Vio. La più famosa atleta paraolimpica italiana. Il 20 novembre 2008, all’età di 11 anni, Bebe Vio (Beatrice all’anagrafe) è stata colpita da una meningite che le ha causato un’estesa infezione tanto da costringerla all’amputazione degli arti; dopo ben 104 giorni di ricovero è uscita dall’ospedale e ha ripreso immediatamente la scuola.
Nata il 4 marzo del 1997 a Venezia, Bebe, è diventata atleta della nazionale italiana paralimpica come schermitrice italiana, specialista del fioretto e attualmente è campionessa in carica sia a livello euoropeo che mondiale. Bebe ha una particolare protesi che le consente di utilizzare gli arti in modo normale e quindi anche di poter praticare lo sport che ama: la scherma. La meningite di tipo B le ha portato la necrosi sia degli arti inferiori che degli arti superiori. Bebe nel novembre 2008 fu ricoverata al reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova diretto da Andrea Pettenazzo e ne uscì 104 giorni dopo, amputata sotto i gomiti e le ginocchia. La malattia trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali, che possono essere disperse con la tosse, con gli starnuti o mentre parla. Le età più colpite sono nei bambini fino ai 5 anni e ragazzi fra i 12 e i 21 anni.
Bebe Vio, le nuove protesi dell’azienda healthtech Ottobock
All’inizio Bebe, a causa della meningite di tipo B, si è vista amputare le mani e poi in seguito anche le gambe e le braccia fino al gomito. Questa malattia deve essere curata nel minor tempo possibile. Bebe Vio fu prontamente operata quando arrivò in ospedale e grazie, poi, a numerosi interventi è riuscita a sopravvivere. Sa qualche mese è anche diventata testimonial dell’azienda healthtech Ottobock che le ha fornito le nuove protesi e sarà assieme a lei proprio fino ai giochi in programma nella capitale francese. Con le nuove protesi miltifunzionali Bebe riesce finalmente a muovere le dita delle mani, riuscendo così a fare gesti comuni che fino ad ora le erano preclusi. In merito alla vaccinazione per la meningite di tipo B, il padre Ruggero aveva dichiarato: “A dieci anni aveva fatto la profilassi contro la meningite di tipo A. Allora i sanitari ci dissero che era troppo piccola per sottoporla alla vaccinazione contro la B. Per loro era meglio aspettare che compisse i quattordici anni. Noi ci siamo fidati, d’altronde erano degli specialisti. Purtroppo ci siamo sbagliati: praticamente dodici mesi dopo mia figlia ha contratto il batterio”.