E’ dovuta intervenire l’ambasciata polacca in Italia per mettere un po’ di ordine nelle confuse cognizione storiche del direttore de tg di La7, Enrico Mentana. Ieri infatti, dopo che sui social cominciavano a scatenarsi gli haters che insultavano Silvia Romano sbarcata a Fiumicino dopo la sua liberazione in abiti islamici, il giornalista ha rilasciato due post furiosi ma completamente sballati per il contenuto storico. Difendendo la giovane volontaria italiana per il suo diritto di convertirsi all’Islam, e citando il commento fatto anche dal direttore de Il Giornale Sallusti (“avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa sua con la divisa delle SS”?) Mentana ha scritto che “il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato”.



HITLER PERSEGUITAVA I CATTOLICI

Autentiche bestialità. Come ha giustamente ricordato l’ambasciata polacca, la Polonia a quei tempi era un paese invaso e dominato dai tedeschi nazisti che avevano loro costruito Auschwitz. Che i polacchi fossero cattolici non centra dunque nulla, anzi furono loro stessi vittime di quei campi di concentramento. Hitler poi sarà pure stato battezzato, ma il suo odio lo scatenò in una caccia di tutti i cattolici che non si sottomettevano al suo regime: molti infatti i sacerdoti morti nei campi di concentramento (padre Massimiliano Kolbe o suor Teresa Benedetta della Croce al secolo Edith Stein). Hitler, come sa chiunque ha studiato, sosteneva il ritorno al paganesimo pre cristiano. Ecco una sua frase riportata dai libri di storia: “una Chiesa tedesca o un cristianesimo tedesco sono utopie. O si è cristiani, o si è tedeschi”.



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