Il fallimento di Mercatone Uno ha scosso anche i 50 dipendenti del punto vendita di Cesano Maderno. Tutti loro, come riferisce Il Giorno, sarebbero stati licenziati con un ultimo messaggio inviato dalla direzione di filiale via WhatsApp e con il quale venivano invitati a “ritirare gli effetti personali dagli armadietti” prima dell’orario di apertura e del probabile arrivo dei clienti. Una vera e propria doccia gelata per i lavoratori che dall’aprile scorso – quando è stata presentata domanda di concordato preventivo – hanno iniziato a consultare il portale dei creditori. Con la sentenza che ha decretato il fallimento della società, è stata inevitabile la chiusura immediata per tutti e 55 i punti vendita distribuiti sul territorio nazionale, con la conseguente sospensione dal lavoro per più di 1.800 dipendenti. I numeri del disastro, tuttavia, potrebbero ulteriormente peggiorare in riferimento alle circa 500 piccole imprese ed artigiani fornitori coinvolti per un credito vantato di circa 250 milioni di euro ed un indotto che riguarda quasi 10mila lavoratori. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“UNA VERGOGNA, LO ABBIAMO SAPUTO SU FACEBOOK”

E’ fallita la Mercatone Uno, l’azienda con più di 50 punti vendita in tutta Italia che distribuiva mobili. Ieri mattina i dipendenti si sono recati come di consueto sul luogo del lavoro, trovando le saracinesche abbassate. La voce era iniziata a girare su Facebook la sera prima: «Che l’azienda fosse piena di problemi lo sapevo, ma essere sospeso via social è il massimo, una cosa indecente, una vergogna – le parole di Tommaso Bortone, 39 anni, dipendente da 18 anni del negozio di Rubiera, nel Reggiano, riferite a La Stampa – tuttora non c’è stata nessuna mail o comunicazione dalla società, a me l’ha detto un collega che mi ha avvertito che c’era un documento importante su Facebook. Dopo aver visto l’atto del fallimento, mi sono collegato col portale dei creditori del tribunale di Milano e ho avuto la conferma ufficiale». Bortone sottolinea come già da dicembre scorso si era capito qualcosa, visto che la merce non arrivava più, «ma che il fallimento fosse così veloce non ce lo aspettavamo, invece è piombato come una mannaia sul collo». Problemi su problemi, visto che oltre ai dipendenti a casa, ci sono migliaia di clienti che hanno versato anticipi per ricevere dei mobili che per ora non riceveranno: «Una signora ha pagato 4mila euro per una cucina che doveva esserle consegnata lunedì – dice ancora Bortone – È venuta a controllare e ha trovato tutto chiuso». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MERCATONE UNO È FALLITA

Fallimento Mercatone Uno, interviene il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Il leader del Movimento 5 Stelle ha scritto un lungo post su Facebook: «Da ministro del Lavoro non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia a causa del fallimento della Shernon Holding Srl. Ma non basta. Non è possibile che 1800 lavoratrici e lavoratori, oggi, in Italia, si ritrovino senza lavoro dal giorno alla notte e siano costretti a scoprirlo da un passaparola tra colleghi. Anche per questo ho deciso di anticipare a dopodomani, lunedì 27 maggio, il tavolo che servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti di Mercatone Uno, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione. Su questo mi aspetto responsabilità e collaborazione da parte di tutti. Do quindi appuntamento a tutti al tavolo ministeriale di lunedì». Partito Democratico all’attacco, ecco le parole del segretario Nicola Zingaretti: «È una vergogna, una crisi aziendale non può essere gestita in questo modo. Solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. La vita vera demolisce la politica del Governo fatta solo di tweet. Non vi lasceremo soli». Questa la stoccata della dem Teresa Bellanova: «Scusi, ministro Di Maio tra una campagna elettorale, una sceneggiata con Salvini e una ospitata in tv, non è che prova ad occuparsi anche del futuro di questi 1800 lavoratori? O dovete farli finire tutti nel vortice del reddito di cittadinanza?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IRA SINDACATI

1800 lavoratori licenziati via WhatsApp, 55 negozi chiusi in tutta Italia: il fallimento di Mercatone Uno ha scosso il mondo del lavoro e i sindacati sono sul piede di guerra. Chieste immediate spiegazioni al Mise, ecco il commento del segretario della Filcams di Reggio Emilia Luca Chierici: «Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda. C’è un problema serio anche con la clientela, molta gente si è presentata stamattina nei punti vendita per ritirare merce sulla quale aveva già versato degli acconti nei giorni scorsi per migliaia di euro». Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, in una nota congiunta, hanno reso noto che «questa notte si è appreso che il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società e i direttori hanno comunicato ai lavoratori il divieto di accedere ai locali aziendali». Come riporta Repubblica, i sindacati hanno aggiunto: «Non sappiamo cosa succederà successivamente. E’ perciò di massima urgenza convocare un tavolo imminente con il Mise, l’amministrazione straordinaria, il curatore fallimentare, per capire cosa succederà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CAOS CLIENTI E FORNITORI

E’ stata dichiarata fallita la Shernon Holding, la società che gestiva i punti vendita di Mercatone Uno. Una notizia giunta senza preavviso che ha lasciato a casa ben 1800 lavoratori, ovviamente sconvolti per via della brutta nuova ricevuta. Come riferiscono i sindacati della Filcams-Cgil di Reggio Emilia, in base a quanto riportato dall’edizione online di Repubblica, i lavoratori sarebbero giunti alla sconvolgente verità solamente tramite il passaparola sui social network. «Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda», ha infatti fatto sapere Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio. Problemi non soltanto con i lavoratori, ma anche con i clienti che stamattina si sono presentati presso i punti vendita per ritirare la merce su cui avevano già versato degli acconti, alcuni anche di migliaia di euro, ma che hanno trovato le saracinesche abbassate.

MERCATONE UNO DICHIARA FALLIMENTO: 1.800 DIPENDENTI A CASA

Una triste vicenda, quella di Mercatone Uno, iniziata sette anni fa, «Dopo anni di contratti di solidarietà – denunciano i sindacati – cassa integrazione, amministrazione straordinaria e un altro fallimento di cui, a distanza di 3 anni, i lavoratori sono ancora in attesa di poter ricevere le loro spettanze». Al momento, fa sapere la Filcamas-Cgil, non è ben chiaro cosa accadrà ai dipendenti, ne tanto meno se nei prossimi giorni riapriranno i punti di vendita. La Shernon Holding aveva acquistato lo storico marchio emiliano, che vanta ben 55 punti vendita in tutta Italia, ad agosto dell’anno scorso, annunciando un piano di rilancio, ma dopo solo 8 mesi, ad aprile di quest’anno, aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo in continuità, garantendo l’occupazione fino al 30 maggio, giorno in cui è in programma un incontro al Mise. Nei confronti dell’azienda vi sarebbero 500 aziende fornitrici che vantano crediti per 250 milioni di euro, per un indotto che coinvolge circa 10.000 lavoratori in tutta Italia.