Momenti di puro terrore per Mercedesz Henger, rimasta chiusa in ascensore in compagnia del suo agente Paolo Chiparo in occasione della conferenza stampa di apertura del tour di Novella 2000, tenutasi alla presenza del direttore Roberto Alessi giovedì 30 giugno 2022 presso Odontoaeshetics a Basiglio, Residenza Solco. A promuovere tutte le tappe dell’evento è la clinica odontoiatrica Odontoaesthetics, tecnologicamente all’avanguardia e in grado di prendersi cura della salute e della bellezza dei sorrisi dei propri clienti.



Mercedesz Henger, reduce dall’esperienza sull’Isola dei Famosi, a un certo punto della serata si è allontanata insieme al suo agente ed è salita sull’ascensore della struttura, che, però, si è bloccato. Inizialmente, i due pensavano di essere vittime di un tiromancino di “Scherzi a Parte” o de “Le Iene”, ma, a un certo punto ,si sono resi conto che il problema era reale. Infatti, i minuti continuavano a trascorrere senza che nessuno arrivasse in loro soccorso e l’allarme apparentemente non suonava. A questo quadro, va aggiunto un tassello ulteriore, di fondamentale importanza al giorno d’oggi: gli smartphone non prendevano, lasciando completamente in balìa del destino l’ex naufraga, che ha cominciato a non sentirsi bene.



MERCEDESZ HENGER, ATTACCO DI PANICO IN ASCENSORE: “GRIDA LANCINANTI”

In particolare, Mercedesz Henger è stata colta da un attacco di panico improvviso, complice anche la sopraggiunta paura di perdere l’aereo sul quale sarebbe dovuta salire dopo la presentazione del tour di Novella 2000. La ragazza ha iniziato a gridare, emettendo urla lancinanti, ma senza udire alcuna voce in risposta che fosse in grado di placare la sua ansia. Finalmente, dopo circa 20-30 minuti di attesa che pareva essere infinita, l’assistenza – che aveva correttamente ricevuto l’allarme – è intervenuta in loco, facendo uscire dall’ascensore Mercedesz Henger e il suo agente.



La showgirl è poi riuscita anche ad arrivare in orario in aeroporto e a imbarcarsi sul volo che aveva prenotato, ma ha vissuto una mezz’ora di angoscia nell’ambito di una disavventura che pareva avere tutte le caratteristiche tipiche del “prank” televisivo, e che, invece, era assolutamente reale.