È in corso la processione penitenziale presso la Chiesa di Sant’Anselmo alla presenza di Papa Francesco, atto antecedente alla consueta Santa Messa con la benedizione e l’imposizione delle Ceneri presso la Basilica romana di Santa Sabina (dalle 17 in poi). Con l’apertura della Quaresima nel Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre ha inteso il rimarcare – fin dall’Udienza Generale di questa mattina in Piazza San Pietro – del cammino personale e comunitario che attende ogni singolo cristiano nei prossimi 40 giorni: «È un cammino che segue quello di Gesù, che agli inizi del suo ministero si ritirò per quaranta giorni a pregare e digiunare, tentato dal diavolo, nel deserto. Proprio del significato spirituale del deserto vorrei parlarvi oggi. Cosa significa spiritualmente il deserto per tutti noi, anche noi che viviamo in città, cosa significa il deserto». Papa Bergoglio ha poi ricalcato l’importanza dello spazio da lasciare per la Parola di Dio, magari anteponendolo ad altri “spazi” che normalmente occupano le giornate: «È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. Quando ero bambino non c’era la televisione, ma c’era l’abitudine di non ascoltare la radio. La Quaresima è deserto, è il tempo per rinunciare, per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. È il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e parlare e dare del “tu” al Signore».



IL RITO DELLE CENERI VERSO LA PASQUA

Come da tradizione, la Quaresima nel rito romano ha inizio con la celebrazione della Santa Messa nel Mercoledì delle Ceneri (che di fatto chiude anche il periodo di Carnevale). L’imposizione delle Ceneri, una delle tradizioni più antiche della Santa Chiesa Cattolica, rappresenta l’inizio del periodo di 40 giorni che prepara ogni cristiano alla Passione, Morte e Resurrezione nella Pasqua del Signore: a differenza del Rito Ambrosiano che celebra le Ceneri durante la prima domenica di Quaresima, nella restante parte della cattolicità è proprio il Mercoledì delle Ceneri a rappresentare l’inizio ufficiale del periodo di profonda preparazione alla Pasqua di Cristo. A livello simbolico rappresenta l’inizio della penitenza “pubblica” che aveva luogo in quel dato giorno dell’inizio della Quaresima: è un rito che caratterizza il primo giorno quaresimale durante il quale il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta – ricavata bruciando i rami d’ulivo benedetti nella Domenica delle palme dell’anno precedente – sul capo o sulla fronte dei fedeli partecipanti alla Santa Messa per ricordare loro «la caducità della vita terrena e per spronarli all’impegno penitenziale della Quaresima». Come ogni anno, anche in questo 2020 Papa Francesco celebra l’inizio della Quaresima con il rito delle Ceneri in una Santa Messa pubblica e trasmessa in diretta streaming video sul canale YouTube di Vatican News: alle 16.30, nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, Papa Francesco officia la liturgia “stazionale” cui farà seguito la processione penitenziale verso la basilica di Santa Sabina. È qui poi che alle ore 17 prenderà inizio la Santa Messa con la benedizione e l’imposizione delle Ceneri.



MERCOLEDÌ DELLE CENERI, IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA QUARESIMA

Sarà una Pasqua assai particolare e “delicata” per la fortissima emergenza sanitaria esplosa in mezza Italia con il contagio del Coronavirus: in molte aree del Nord le Sante Messe sono state sospese fino a decisione futura delle autorità regionali, con anche la sospensione del Rito delle Ceneri e in alcuni casi la possibile visione solo tramite diretta streaming per evitare un afflusso di folla che porterebbe rischi di contagio per il temibile virus cinese. A Roma e nel Lazio l’ordinanza non ha imposto la chiusura delle Chiese e dunque è stata confermata e ufficializzata la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri con la presenza di Papa Francesco: nel frattempo in occasione della Quaresima il Santo Padre ha presentato il nuovo messaggio universale che prepara alla Pasqua 2020 con a tema «Convertiamoci a un dialogo “aperto e sincero” con il Signore». Papa Francesco ha poi ricordato la necessità della liberazione di Cristo ancora oggi – ogni giorno – stante la perdurante presenza del male cui la Pasqua viene proprio in “soccorso” per ogni singola vita umana: «Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi».



L’OMELIA DELLO SCORSO ANNO

L’introduzione alla Quaresima e alla Pasqua in un momento assai delicato come quello attuale nel pieno dell’emergenza Coronavirus rappresenta un “bisogno” in più di preghiera, riconciliazione e “messa a fuoco” della assoluta caducità della vita di fronte all’eternità e all’imperscrutabilità del Mistero. In questo senso ancora il Papa nel messaggio per la Quaresima ha sottolineato «Chi crede in questo annuncio respinge la menzogna secondo cui la nostra vita sarebbe originata da noi stessi, mentre in realtà essa nasce dall’amore di Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza. Se invece si presta ascolto alla voce suadente del “padre della menzogna” si rischia di sprofondare nel baratro del nonsenso, sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici dell’esperienza umana personale e collettiva». Nell’omelia dello scorso anno per il Mercoledì delle Ceneri, Papa Francesco ribadiva l’assoluta centralità della “sveglia” che la Quaresima rappresenta per la vita di tutti: «La Quaresima è il tempo per ritrovare la rotta della vita. Perché nel percorso della vita, come in ogni cammino, ciò che davvero conta è non perdere di vista la meta. Quando invece nel viaggio quel che interessa è guardare il paesaggio o fermarsi a mangiare, non si va lontano. Ognuno di noi può chiedersi: nel cammino della vita, cerco la rotta? O mi accontento di vivere alla giornata, pensando solo a star bene, a risolvere qualche problema e a divertirmi un po’? Qual è la rotta? Forse la ricerca della salute, che tanti oggi dicono venire prima di tutto ma che prima o poi passerà? Forse i beni e il benessere? Ma non siamo al mondo per questo. Ritornate a me, dice il Signore. A me. È il Signore la meta del nostro viaggio nel mondo. La rotta va impostata su di Lui».