A distanza di alcuni anni, per Amanda Knox e Raffaele Sollecito arriva una piccola “rivincita”. Nelle passate ore è infatti giunta la notizia della condanna a 3 anni e 3 mesi a carico di Monica Napoleoni, ex capo della squadra Omicidi della questura di Perugia nonché la super poliziotta che aveva indagato sull’omicidio di Meredith Kercher, procedendo con l’arresto di Amanda e Sollecito nel 2007. La donna, come riferisce il quotidiano Il Messaggero nell’edizione online, era stata indagata nel 2013 per il complotto ordito contro una psicologa nominata dal tribunale dei minori nell’ambito di una controversia con il suo ex marito. Proprio i due ex fidanzati, probabilmente attendevano con ansia il responso di quel procedimento, giunto in queste ore. Ricordiamo che Amanda e Raffaele sono stati condannati tre volte e poi assolti in via definitiva per l’omicidio dell’inglese Meredith Kercher. Adesso entrambi si sono presi la loro rivincita social, affidando a Facebook e Twitter i loro commenti dopo la notizia della condanna a carico della poliziotta sebbene la vicenda non ha nulla a che fare con il caso di omicidio che scosse Perugia e l’Italia intera.
MEREDITH, CONDANNATA POLIZIOTTA: I COMMENTI DI AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO
Dopo la notizia della condanna del sostituto commissario, Raffaele Sollecito è intervenuto su Facebook commentando: “Capo della squadra omicidi quando indagarono nel caso Kercher… poi in tribunale per anni mi sono sentito dire che sono persone oneste ed encomiabili”. Il post ha registrato una grande approvazione da parte dei suoi follower che hanno condiviso le sue parole. Anche Amanda Knox si è espressa sulla vicenda twittando: “Nel suo libro Raffaele ha descritto le minacce e gli abusi che subimmo da Monica Napoleoni. Ora lei e altre due poliziotte sono state condannate per simili abusi di potere in un altro caso”. Un commento scritto in inglese al quale ha fatto seguito la chiosa in italiano: “Ve l’abbiamo detto”. Amanda e Raffaele, nel corso degli anni hanno sempre contestato le modalità di quell’arresto, parlando di minacce e “scappellotti in testa”, ma anche delle loro difficoltà di difendersi, soprattutto per la Knox che ha avuto problemi nel farsi comprendere bene per via della lingua. Accuse così pesanti, che venne indagata per calunnia e poi assolta. Adesso però, per Sollecito e Knox è giunta in qualche modo la loro rivincita.