Matera, iconica città della Basilicata, vanta da qualche anno una valida scuola chitarristica, grazie anche al corso di chitarra jazz del proprio conservatorio. Luigi Masciari, titolare di quel corso, ci rivelò il buon livello dei propri allievi, dovuto probabilmente, alla forte caratterizzazione della radice be-bop presente in quel conservatorio.
Da anni il chitarrista Dino Plasmati è il punto di riferimento di questa scuola “materana”. Compositore prolifico, Plasmati ha sviluppato una intensa carriera con proprie formazioni, oltre a collaborare al fianco di importanti nomi della scena nazionale ed internazionale quali Randy Brecker, Bobby Watson, Kurt Elling, Vince Mendoza, Chris Potter, Ray Paci, Gegé Telesforo etc. La storia della sua band Meridiana Group nasce nel 1987. SOLE NOVO, album di esordio esce nel 1996, seguiranno ALTRE STORIE (1997 con Marco Sannini – tromba – e John Mc Crae – violoncello); NOT SO BAD (1999 con la Strings Orchestra) e WAKE UP (2001 con Gegè Telesforo).
Con KIAORA, appena pubblicato per l’etichetta Farelive, il chitarrista si ripresenta con la nuova formazione del Meridiana Group, con lui Pierluigi Balducci, fra i migliori bassisti del panorama italiano. Completano la band gli altrettanto validi Vittorio Palmisano al piano e tastiere e Gianlivio Liberti alla batteria.
Dodici i brani, tutti a firma Plasmati ad eccezione di Bejia Flor. Apertura con Come ti pare; accanto ad accenni alla musica popolare traspare l’amore per certo jazz elettrico. In Voyage si evidenzia il suo tocco sulla acustica a corde di nylon, il fraseggio qui è particolarmente ispirato, sorretto dall’efficace lavoro della batteria. Il suggestivo basso di Balducci introduce Song for Albert altra toccante ballad. Mareverde, nella sua parte iniziale sembra quasi omaggiare Wes Montgomery. Plasmati sfoggia qui tutto il suo vocabolario chitarristico.
In Kiaora la chitarra del leader dispiega modalità esecutive assai vicine ai maestri americani (Pat Metheny, Jim Hall, Mick Goodrick su tutti), ottimo il lavoro della batteria. Bejia Flor (Nelson Cavaquinho) è un omaggio alla musica brasiliana, altra passione di Dino Plasmati. Occhi scuri mette in evidenza le capacità tecniche dei musicisti con il piano e la chitarra acustica che sembrano indicare nuovi possibili orizzonti stilistici.
Un lavoro elegante e una formazione da apprezzare anche dal vivo. Buona la qualità delle registrazioni avvenute presso gli studi Music Suite.
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