UCRAINA NELLA NATO: LO SCONTRO MERKEL-ZELENSKY
Prima che gli orrori di Bucha rendessero più difficile lo sviluppo dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina, era stata la “resa” del Presidente Volodymyr Zelensky sul non far entrare Kiev nella Nato a rendere più possibili e “facili” le trattative tra le rispettive delegazioni in guerra. Ora però, dopo la “frecciata” lanciata dal Presidente ucraino contro Angela Merkel e Nicolas Sarzkozy – ieri li aveva invitati a Bucha per prendere atto «della loro politica fallimentare sulla Russia, frutto della decisione di non ammettere Kiev nell’Alleanza Atlantica» – è l’ex Cancelliera a prendere netta posizione. Contro l’Ucraina, nonostante la piena condanna unanime agli orrori mossi dai russi in guerra.
«L’ex cancelliera Angela Merkel – si legge in una nota diffusa dalla Dpa – si riconosce nella decisione presa al vertice Nato del 2008 a Bucarest»: l’ex leader indiscussa della politica europea degli ultimi 20 anni non ci sta a passare per “colpevole” della situazione di scontro totale a cui sono arrivate oggi Russia e Ucraina. Pur con la garbata solidarietà dimostrata per la situazione di oggettiva difficoltà che vive il popolo ucraino, Merkel non si pente del “veto” di Parigi e Berlino nel 2008 per l’ingresso di Kiev nella Alleanza Atlantica. «Alla luce delle atrocità che vengono alla luce commesse a Bucha e in altri luoghi dell’Ucraina – ha detto ancora il portavoce della ex Cancelliera tedesca in un comunicato divulgato dalla Dpa – tutti gli sforzi del governo federale e della comunità internazionale degli Stati, di stare al fianco dell’Ucraina e preparare la fine della barbarie e della guerra della Russia contro l’Ucraina, hanno il pieno sostegno dell’ex cancelliera».
MERKEL REPLICA A ZELENSKY, KIEV “UE VIVE DI ILLUSIONI”
Solo 24 ore prima il Presidente Zelensky, oggi intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per denunciare i crimini russi nella città di Bucha, aveva lanciato un’appello a Merkel e Sarkozy per visitare le aree a nord di Kiev: «Alcuni politici pensavano che rifiutando l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza avrebbero potuto placare la Russia, convincerla a rispettare il nostro paese e a vivere normalmente accanto a noi. Invito la signora Merkel e il signor Sarkozy a visitare Bucha e vedere cosa ha ottenuto la politica di concessioni alla Russia in quattordici anni. Guardate con i vostri occhi gli uomini e le donne ucraini torturati», ha detto il Presidente ucraino.
Merkel non ci è stata alla frecciata e ha risposto per le rime, confermando la scelta di votare contro 14 anni fa, pur rimanendo pienamente e convintamente dalla parte dell’Ucraina contro l’insana e ignobile invasione russa. La presa di posizione della Germania – che si aggiunge al “veto” posto da Berlino in queste ore per sanzionare anche il gas russo – non pare sia stata particolarmente gradita da Kiev, tanto che il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak ha risposto in prima persona alle dichiarazioni di Angela Merkel: «La reazione della signora Merkel all’offerta di esaminare le atrocità russe a Bucha indica che le élite occidentali sono ancora sotto pericolose illusioni. Una possibile soluzione è quella di inviare documenti fotografici sul massacro di Bucha e le conclusioni degli esperti forensi ai politici europei».