Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno inviato una lettera all’Unione Europea: firmata da altri quattro leader nazionali che fanno capo all’Ue, è una sorta di “chi va là” rispetto ad una possibile nuova ondata di Coronavirus, partendo dal presupposto che la pandemia che ha colpito il mondo non è stata affrontata in maniera esemplare. Sul tavolo del presidente Ursula Von der Leyen è arrivato anche un policy paper, nel quale vengono stesi alcuni cambiamenti che sono ritenuti necessari per affrontare un’altra crisi sanitaria, qualora dovesse arrivare, ed evitare una seconda ondata di Covid-19. Il paper, sperano i leader firmatari (come si legge su Repubblica), dovrà servire da ispirazione “per ulteriori e fruttuosi confronti a livello europeo su come assicurare una preparazione da parte dell’Ue alle future pandemie.



MERKEL E MACRON: LETTERA ALLA UE

Infatti, come detto, l’Unione ha avuto parecchie difficoltà nell’affrontare la prima ondata di Coronavirus: l’intera Europa non era pronta a questa grande sfida, e così ecco questo paper che di fatto è consecutivo della proposta tedesca di qualche mese fa, visto che la Germania aveva già pianificato la costituzione di una struttura europea che prevenisse e gestisse emergenze di questa portata. Quello che serve dunque è un approccio comune europeo, di modo che non si verifichi quanto accaduto negli scorsi mesi: la risposta alla pandemia è stata definita “caotica” e ha sollevato domande, vengono citate le oltre 180 mila persone morte e viene invocato il rafforzamento della resilienza dell’Ue, con un approccio olistico che tocchi la politica industriale, la ricerca, la digitalizzazione e i finanziamenti europei.



C’è poi il tema dell’analisi dei dati: secondo Macron, Merkel e gli altri firmatari quello che sarà necessario fare sarà centralizzare quelli fondamentali, così che possano essere costantemente monitorati e confrontati sulla dinamica di una determinata pandemia. La collaborazione dovrà esserci anche per quanto riguarda gli stock disponibili di indumenti protettivi, vaccini obbligatori e medicinali così che le scorte non si esauriscano, e nella lettera si parla anche di una maggiore collaborazione sulla diagnostica, le cure e la condivisione dei dati sanitari. Inoltre, si parla di rafforzare il mandato del Centro europeo per la prevenzione e diffusione delle malattie. L’ultimo punto riguarda la ricerca e sviluppo di vaccini e cure: nella lettera si parla dell’importanza di coordinarsi in questo senso. Sviluppare un vaccino è un compito enorme e costoso, una strategia europea comune ha un grande valore aggiunto”. Anche per questo, l’Unione Europea dovrà essere in grado di trovare nuovi partner commerciali così da dipendere meno da catene e forniture dei singoli Paesi.

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