Il Centrodestra si spacca sul Mes: dopo gli attacchi di Meloni e Salvini, Berlusconi si è schierato sulla “linea Pd”. Come vi abbiamo raccontato, il leader di Forza Italia sostiene che sarebbe un errore dire di no al fondo salva-Stati, parole che non sono passate inosservate nè a Salvini, nè a Meloni: «Lui sul Mes è d’accordo con Prodi, io no. Non è la prima volta che non sono d’accordo con Berlusconi, massimo rispetto, ma su questo la pensiamo diversamente», la replica della leader di FdI riportata da Adnkronos. Sulla posizione del Cavaliere si è invece espresso così il dem Andrea Marcucci a Repubblica: «I segnali erano già in Parlamento. Di fronte agli atteggiamenti in qualche caso sconsiderati di Lega e Fratelli d’Italia, Forza italia ha sempre mantenuto una linea un po’ più dialogante. Non mi dispiace affatto che Berlusconi abbia un approccio che dimostra più senso dello Stato rispetto ai suoi alleati. Tutte le forze di opposizione dovrebbero prendere esempio, il che non vuol dire che debbano sempre votare con noi, ma dare un contributo serio, fattivo, collaborativo». (Aggiornamento di MB)



MES, BERLUSCONI VS SALVINI: “ERRORE DIRE DI NO”

Silvio Berlusconi in un colpo solo “sistema” gli anti-Mes alla Salvini e i pro-Mes alla Monti-Pd provando a ristabilire cosa avvenne per davvero con la firma dei trattati sul Fondo Salva Stati sotto il suo ultimo Governo nel 2011 e cosa invece attende l’Italia oggi, nel pieno della crisi per l’emergenza coronavirus. Il tutto in una lunga lettera al Giornale e nell’intervista di ieri sera a DiMartedì da Giovanni Floris, non prima di parole di dolce cortesia all’ex nemico Pierluigi Bersani. «In una condizione di assoluta emergenza, un’opposizione responsabile non fa ostruzionismo anzi si stringe intorno alle istituzioni. Ed è quello che noi stiamo facendo. Siamo critici con il governo ma non è questo il momento della polemica politica» introduce il leader di Forza Italia prendendo così netta distanza dagli altri due più influenti oggi protagonisti del Centrodestra, Salvini e Meloni.



Berlusconi critica e non poco la gestione dell’intera emergenza Covid-19 al Governo “delle 4 sinistre” presieduto da Conte ma sul tema del Meccanismo Europeo di Stabilità dissente da Lega e Fratelli d’Italia: «non bisogna demonizzare il Mes, sarebbe assurdo non utilizzarlo in un momento come questo» spiega l’ex Premier nella lettera al direttore Alessandro Sallusti. Secondo Berlusconi il Governo sbaglia ad impuntarsi nel bocciare il Mes, in compenso «Pd non ha trovato di meglio che proporre l’ennesimo prelievo fiscale, cioè la cosa peggiore da fare quando invece occorre immettere liquidità nel sistema economico. Lo ha spiegato molto bene Mario Draghi, questo atteggiamento è un’arma pericolosa». Rischia di aumentare le spinte antieuropee nell’opinione pubblica, spiega ancora il Presidente di Forza Italia facendo irritare e no poco il leader della Lega Matteo Salvini.



IL MES DI BERLUSCONI E LE MODIFICHE DI MONTI

«Il Mes non è un derby Milan-Inter, Non esiste un Mes senza condizioni: Berlusconi o Prodi possono dire quello che vogliono ma il Mes è stato istituito da un trattato, basta leggerlo. Se uno chiede mille miliardi di euro li deve restituire e il problema sono le condizionalità. Se accedi, questo fondo ti potrà chiedere tagli alle pensioni» ha spiegato nell’intervista a Radio Anch’io stamane Matteo Salvini rispondendo a distanza all’alleato Berlusconi. Come ha invece spiegato l’ex Premier anche ieri sera a La7, «L’Europa ha diverse colpe, passate e presenti […] Va ricordato però che sono proprio i partiti sovranisti ed anti-europei a condizionare le scelte di Paesi, come l’Olanda, che sono più avversi alle esigenze italiane».

Un Berlusconi pienamente europeista e filo PPE prova infine a spiegare cosa non è stato realistico nella ricostruzione fatta dal Premier Conte sull’origine del Mes e come poi hanno replicato i vari Salvini, Meloni e Mario Monti: «Bisogna partire da una premesse per fare chiarezza sulle polemiche: fu il mio governo nel 2011 a trattare il Meccanismo Europeo di Stabilità, questa è verità storica ma va detta tutta: occorre aggiungere che il Mes da noi firmato era diverso aveva gli eurobond che sono poi stati tolti nell’accordo ratificato dal governo Monti», spiega nella lettera al Giornale, salvo poi concludere che usando il Mes oggi può mettere in grado anche la Bce di sostenerci meglio «il Mes non va demonizzato. Non c’è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel fatto che i Paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio. La cosa sbagliata è che queste garanzie si trasformino in uno strangolamento dell’economia di una nazione già in sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale».