L’Europa si dice disponibile a far slittare la firma del trattato sul Mes anche di qualche mese ma intanto il Premier Conte oggi in Parlamento ha ribadito che la “baraonda” alzata da Lega e Fdi sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità non è fondata visto che «tutti i Ministri sapevano della trattativa, Salvini e Meloni minano la credibilità e il rispetto nelle istituzioni dello Stato». Il problema per il Presidente del Consiglio arriva però non solo dall’aula, dove il Centrodestra lo ha pesantemente criticato; non arriva neanche dall’attuale Governo dove il M5s si è opposto alla linea Gualtieri-Pd sul via libera immediato alla riforma del Mes; il problema nasce da quanto ieri l’ex Ministro Giovanni Tria ha spiegato a “In mezz’ora” su Rai3. Secondo l’ex Mef infatti in Consiglio dei Ministri «non se n’ è parlato della riforma sul Salva Stati perché non è quello il luogo»; ecco che allora, quanto detto oggi in Parlamento dallo stesso Premier Conte, rischia di “cozzare” con la versione data da Tria. «Nel Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2019 è stata presentata e illustrata nel dettaglio la “Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, relativa all’anno 2018” in cui si parlava della trattativa condotta anche del Mes»: lo ha spiegato poco fa in Senato il Presidente del Consiglio scatenando le immediate repliche di Lega e Fratelli d’Italia.



TRIA “SMENTISCE” CONTE: ECCO COSA È SUCCESSO

«Lei ci ha letto 44 minuti di resoconti parlamentari sostanzialmente per smentire il suo governo. Noi in Senato abbiamo votato contro per altro. Lei ci ha fatto tutta la sua lezioncina sul rispetto del Parlamento e poi però la settimana scorsa il ministro Gualtieri ci ha detto che il Mes non è emendabile. Delle due l’una. Lei è un presidente che ci riempie di menzogne», attacca Meloni in Parlamento e dopo di lei il leader leghista Salvini «Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perchè Gualtieri non c’era in CdM». Sempre a “In mezz’ora” poco prima di Tria ci aveva pensato un altro ex Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, a contestare pubblicamente la riforma del Salva Stati sotto la gestione Tria: «Sta per fare l’avvocato che patteggia l’ergastolo per il cliente. È una catena di errori e orrori fondamentali». Poco dopo Tremonti, Tria “corregge” il tiro e ammette «Le critiche al Mes erano condivise da tutti, Salvini all’inizio aveva ragione, poi la situazione è cambiata, perché c’è stato un negoziato che ha eliminato i punti su cui non era d’accordo». Il problema è che poi lo stesso Tria ha ribadito quanto spiegato nell’intervista a Repubblica di pochi giorni fa, anche qui “smentendo” quanto detto da Conte in Parlamento: «I viceministri non erano miei viceministri ma di Conte, quindi non dovevo avvertirli io della trattativa». Al netto di tutto, Tria ribadisce che l’Italia con questa riforma riveduta del Mes non rischia nulla «Non c’è più la questione della ristrutturazione del debito degli Stati. Il debito italiano ad oggi è pienamente sostenibile».

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