Un appello delle imprese al governo, al Parlamento e alle forze politiche: “Usiamo tutte le risorse Ue”. Ha una valenza politica importante il comunicato stampa congiunto firmato da Abi, Alleanza delle cooperative italiane, Ance, CIA – Agricoltori italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria e Copagri. Nella lettera, le associazioni di categoria commentano la recente proposta della Commissione Europea, il piano Next Generation EU presentato da Ursula von der Leyen ma ancora lungi dall’essere approvato: “Il piano di rilancio presentato dalla Commissione europea è rilevante e positivo, anche considerato l’ammontare delle risorse che potrebbero essere destinate all’Italia. La cui disponibilità non è però immediata. Il negoziato richiederà, infatti, ancora alcuni mesi, così come sarà necessaria la presentazione da parte del nostro Governo di un solido e credibile piano di riforme per accedere alle risorse”. Da qui l’appello delle imprese…
MES, PRESSING IMPRESE: “USARE SUBITO SOLDI UE”
Le associazioni di categoria scrivono: “Lo stato drammatico e le prospettive molto incerte della nostra economia richiedono interventi forti e immediati per sostenere la domanda di imprese e famiglie e rilanciare gli investimenti pubblici. Per questo esortiamo il Governo, il Parlamento e le forze politiche a utilizzare fin da subito tutte le risorse e gli strumenti che l’Europa ha già messo a disposizione, a partire dai fondi per sostenere i costi diretti e indiretti dell’emergenza sanitaria. Non farlo sarebbe una scelta non comprensibile e comporterebbe una grave responsabilità verso il Paese, i suoi cittadini, le sue imprese”. Dunque dalle imprese italiane sembra arrivare un chiaro invito a ricorrere al Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità che potrebbe garantire all’Italia all’incirca 37 miliardi di euro ad un tasso di fatto prossimo allo zero, a patto che i soldi vengano investiti in spese sanitarie. La lettera si conclude: “Per questo esortiamo il Governo, il Parlamento e le forze politiche a utilizzare fin da subito tutte le risorse e gli strumenti che l’Europa ha già messo a disposizione, a partire dai fondi per sostenere i costi diretti e indiretti dell’emergenza sanitaria. Non farlo sarebbe una scelta non comprensibile e comporterebbe una grave responsabilità verso il Paese, i suoi cittadini, le sue imprese”.