Mesagne è la città della Puglia, situata in provincia di Brindisi, nella quale è nato e cresciuto Vito Dell’Aquila, campione olimpico nel taekwondo (categoria -58 chilogrammi), primo millennial a centrare questo traguardo straordinario. Immediatamente, nella sua terra natale si è scatenata la festa per il successo conseguito dal 20enne a Tokyo 2020, con il sindaco, Antonio Matarrelli, che non ha esitato a esultare e congratularsi con il suo concittadino per avere portato in alto il nome di Mesagne nel mondo: “Complimenti a Vito, alla sua meravigliosa famiglia e ai suoi allenatori: attendiamo il suo rientro per celebrarlo nel miglior modo possibile e consentito”, ha commentato il primo cittadino ai microfoni dell’ANSA.
Matarrelli ha aggiunto che il neocampione olimpico è “un ragazzo straordinario. La sua educazione, improntata ai migliori valori dello sport e della vita, è un esempio straordinario per i giovani della sua età e per una città che è orgogliosa di lui. La sua medaglia rappresenta il giusto riconoscimento per i tanti sacrifici sopportati e per la grande passione sportiva che coltiva sin da bambino. Il suo traguardo vale molto per tutti noi”.
MESAGNE, LA CITTÀ DI VITO DELL’AQUILA
Vito Dell’Aquila è venuto alla luce il 3 novembre 2000 a Mesagne, in provincia di Brindisi, cittadina di poco più di 25mila abitanti (dato Wikipedia) che in questi minuti figura fra le parole più ricercate su internet, considerata la medaglia agguantata dal 20enne. Fra le tradizioni della località, vi sono la festa patronale della Madonna del Carmine (ogni 15 luglio la statua della Vergine è traslata in processione dalla basilica del Carmine alla chiesa matrice) e dal culto della Madonna di Febbraio (il 19 e il 20 febbraio si celebra la Madre del Carmelo, eletta a Protettrice a partire dal terremoto del basso Ionio del 1943).
Inoltre, proprio a Mesagne sono state realizzate le riprese dei seguenti film: “La terra” (2005), diretto da Sergio Rubini; “L’uomo nero” (2009), ancora diretto da Sergio Rubini; “È stato il figlio” (2011), diretto da Daniele Ciprì e interpretato da Toni Servillo; “Latin Lover” (2014), diretto da Cristina Comencini; “Io non mi arrendo” (2015) di Enzo Monteleone con Beppe Fiorello.