PROF DI PRINCETON: “DEDICHIAMO GIUGNO A DIO E NON AL PRIDE LGBT”
«Giugno mese del Pride? Meglio dedicare tutto a Dio e alla famiglia»: la provocazione arriva dagli Stati Uniti, più precisamente dal professore Robert George direttore del James Madison Program in American Ideals and Institutions presso la Princeton University. Il mese di giugno da qualche anno viene dedicato all’orgoglio LGBTQ, con l’organizzazione in ogni parte del mondo (che rispetta i diritti) dei cosiddetti “Gay Pride”, anche se nel tempo ormai le sigle e gli acronimi la fanno da padroni.
Ebbene, l’idea del prof è semplice: «Piuttosto che dedicare i prossimi trenta giorni a quello che fino a poco tempo fa era considerato da molti americani un peccato mortale», è meglio dedicare giugno «al mese della fedeltà». Da tempo George e con lui altri docenti e luminari conservatori americani implorano quasi la società di prendersi del tempo per riconoscere «l’importanza della fedeltà a Dio, ai coniugi e alle famiglie, al nostro paese e alle nostre comunità».
“DIO, LA FEDELTÀ E LA FAMIGLIA”: LA PROVOCAZIONE DEL PROF. GEORGE
L’ultima provocazione di George arriva dopo l’uscita di un sondaggio lo scorso 6 maggio sul WSJ: condotto dall’Università di Chicago, l’analisi evidenzia un «precipitoso declino nell’importanza percepita» del patriottismo, della fede religiosa, dell’avere figli e del coinvolgimento della comunità tra gli americani rispetto alle risposte degli intervistati di 25 anni prima. Mentre nel 1998 la stessa ricerca confermava come il 62% ritenesse la religione importante, oggi quel dato è crollato al 39%.
Da qui l’impegno del prof. di Princeton per invertire la rotta: «per l’autorità conferitami da assolutamente nessuno, ho dichiarato che giugno debba essere il ‘Mese della fedeltà”», afferma nella sua dichiarazione ripresa dalla stampa Usa Robert George. Allo Stream è ancora il docente a sottolineare come «Fedeltà significa essere fedeli, fedeli ai valori che sono più importanti; essere fedeli nelle nostre vite spirituali, nei nostri matrimoni, nelle nostre vite come cittadini e membri delle comunità»; fedeltà è anche «onorare i propri doveri e impegni. Significa mantenere le proprie promesse, essere fedeli alla parola data. Per essere fedeli bisogna avere integrità; spesso bisogna avere coraggio». In opposizione alla bandiera arcobaleno e ai simboli LGBT nei vari Pride, il professore propone addirittura un’iconografia alternativa (qui sotto, ndr): una corona di mirto, a significare fedeltà, «La forma circolare della corona è rappresentativa di Dio e della sua natura eterna, mentre l’apertura nella parte superiore della corona è suggestiva di un abbraccio divino».