Tutto pronto in San Pietro per la celebrazione della Santa Messa in Cena Domini con il Cardinal Re, il secondo gesto del Triduo Pasquale in questo Giovedì Santo che segue la celebrazione mattutina del Crisma: in attesa della liturgia eucaristica – possibile anch’essa seguirla in diretta video streaming qui sotto a fondo pagina – torniamo su quanto Papa Francesco ha raccontato al termine della sua profonda omelia che pre-annuncia i patimenti del Cristo nell’Ultima Cena, nella Via Crucis e nella Passione.
«Una volta, in un momento molto buio della mia vita, chiedevo una grazia al Signore, che mi liberasse da una situazione dura e difficile. Un momento buio. Sono andato a predicare gli Esercizi spirituali ad alcune religiose e l’ultimo giorno, com’era abituale in quel tempo, si sono confessate. È venuta una suora molto anziana, con gli occhi chiari, proprio luminosi. Era una donna di Dio», spiega il Santo Padre che poi conclude «ho sentito il desiderio di chiederle per me e le ho detto: “Suora, come penitenza preghi per me, perché ho bisogno di una grazia. La chieda al Signore. E se Lei la chiede al Signore, me la darà di sicuro”. Lei ha fatto silenzio, ha aspettato un bel po’, come se pregasse, e poi mi ha guardato e mi ha detto: “Certamente il Signore Le darà la grazia, ma non si sbagli: la darà con il suo modo divino”. Questo mi ha fatto tanto bene: sentire che il Signore ci dà sempre quello che chiediamo, ma lo fa nel suo modo divino. Questo modo implica la croce. Non per masochismo, ma per amore, per amore sino alla fine».
L’OMELIA DELLA SANTA MESSA DEL CRISMA
Nel primo rito del Giovedì Santo, la Messa del Crisma, Papa Francesco ha introdotto i temi cardine della Passione di Gesù, dell’Ultima Cena di questa sera e della Lavanda dei Piedi: «l’ora dell’annuncio gioioso e l’ora della persecuzione e della Croce vanno insieme. L’annuncio del Vangelo – spiega Francesco – è sempre legato all’abbraccio di una Croce concreta. La luce mite della Parola genera chiarezza nei cuori ben disposti e confusione e rifiuto in quelli che non lo sono. Questo lo vediamo costantemente nel Vangelo. Il seme buono seminato nel campo porta frutto, ma risveglia anche l’invidia del nemico che ossessivamente si mette a seminare zizzania durante la notte».
La Buona Notizia è legata a stretto filo alla persecuzione sulla Croce: «Non meraviglia constatare che la Croce è presente nella vita del Signore all’inizio del suo ministero e perfino prima della sua nascita». La via della Croce è senza ambiguità, senza negoziazioni aggiunge il Santo Padre: «È vero che tutti i crocifissori della storia fanno apparire la Croce come se fosse un danno collaterale, ma non è così: la Croce non dipende dalle circostanze. Gesù ha abbracciato la Croce intera». È proprio nell’annuncio e poi effettiva Resurrezione che si coglie il senso profondo della Pasqua di Gesù: «c’è Croce nell’annuncio del Vangelo, è vero, ma è una Croce che salva. Pacificata con il Sangue di Gesù, è una Croce con la forza della vittoria di Cristo che sconfigge il male, che ci libera dal Maligno. Abbracciarla con Gesù e come Lui, già da prima di andare a predicare, ci permette di discernere e respingere il veleno dello scandalo con cui il demonio cercherà di avvelenarci quando inaspettatamente sopraggiungerà una croce nella nostra vita», conclude l’omelia di Papa Francesco.
MESSA GIOVEDÌ SANTO DI PAPA FRANCESCO: MESSA DEL CRISMA E IN CENA DOMINI
Un anno dopo, il Giovedì Santo di Pasqua è ancora una volta purtroppo segnato dalla pandemia Covid-19: non per questo però risulta “privato” di significato e profondità nella prima ‘tappa’ in preparazione alla Santa Resurrezione del Signore di domenica prossima. Diversamente a un anno fa il Governo non ha imposto la chiusura totale di tutte le parrocchie per via del lockdown, lasciando la possibilità delle singole comunità di celebrare la tradizionale Messa in Cena Domini il Giovedì Santo: è però consigliato, specie per le persone anziane e più fragili al Covid-19, la visione in diretta tv (su Rai 1 e Tv2000) e video streaming (canale YouTube di Vatican News) delle celebrazioni con Papa Francesco, tanto oggi quanto nei prossimi giorni.
A causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria però, il Santo Padre celebrerà i Riti della Settimana Santa ancora all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, con questi primi due appuntamenti previsti per questo Giovedì Santo: alle ore 10 la Santa Messa del Crisma con Papa Francesco, alle 18 invece la Santa Messa nella Cena del Signore (Cena Domini) presieduta dal Cardinal Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. Non è invece previsto il rito della Lavanda dei Piedi, altra tradizione del Giovedì Santo, così come il bacio della Croce il Venerdì Santo per via delle sempiterne regole anti-Covid.
MESSA IN CENA DOMINI: SIGNIFICATO E ORIGINI
La Messa del Crisma è tradizione essere il primo atto del Giovedì Santo verso la Pasqua, una celebrazione simbolo dell’unità del clero e del popolo attorno al proprio vescovo: si consacrano dopo l’omelia gli oli santi della Chiesa Cattolica, ovvero crisma (per battesimo e cresima), olio dei catecumeni (battesimo)i e olio degli infermi (unzione degli infermi) che poi saranno utilizzati lungo l’intero anno liturgico per celebrare i sacramenti. Con la Santa Messa nella Cena del Signore invece la Chiesa fa memoria dell’Ultima Cena di Gesù insieme agli apostoli la notte in cui Giuda Iscariota tradì il Figlio di Dio: con la carne del Suo Corpo e con il vino del Suo Sangue, il Signore annuncia le ultime ore prima della Passione ma anche l’annuncio della futura Resurrezione.
«La realtà che oggi viviamo, in questa celebrazione: il Signore che vuole rimanere con noi nell’Eucaristia. E noi diventiamo sempre tabernacoli del Signore, portiamo il Signore con noi; al punto che Lui stesso ci dice che, se non mangiamo il suo corpo e non beviamo il suo sangue, non entreremo nel Regno dei Cieli. Mistero, questo, del pane e del vino, del Signore con noi, in noi, dentro di noi», ha spiegato lo scorso anno il Santo Padre nell’omelia della Messa in Cena Domini.
NIENTE LAVANDA DEI PIEDI: ECCO PERCHÈ
Per il secondo anno consecutivo però non sarà possibile per Papa Francesco svolgere il rito della Lavanda dei Piedi, solitamente effettuato in un carcere italiano nel pomeriggio prima della Santa Messa in Cena Domini: secondo le disposizioni della Cei il popolo può partecipare in presenza alla Messa, ma «nel rispetto dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali». Per questo motivo il rito della Lavanda dei Piedi non potrà essere esercitato: l’appuntamento voluto dal Papa vedeva la celebrazione del rito in memoria di quando Gesù si “inchinava” ai suoi stessi discepoli, lavando i piedi a dodici ospiti di diverse strutture carcerarie, sia uomini che donne.
Sempre nell’omelia dello scorso anno, Papa Francesco volle comunque sottolineare l’importanza di questo “episodio” come simbolo ed emblema del Giovedì Santo e della Pasqua del Signore: «Oggi tutti voi, fratelli sacerdoti, siete con me sull’altare, voi, consacrati. Vi dico soltanto una cosa: non siate testardi come Pietro. Lasciatevi lavare i piedi. Il Signore è il vostro servo, Lui è vicino a voi per darvi la forza, per lavarvi i piedi. E così, con questa coscienza della necessità di essere lavati, siate grandi perdonatori! Perdonate! Cuore grande di generosità nel perdono. È la misura con la quale noi saremo misurati. Come tu hai perdonato, sarai perdonato: la stessa misura».