La notizia che la Cei e il governo si starebbero accordando su un possibile anticipo della Messa di Natale per attenersi alle regole anti-Covid ha scatenato reazioni per me sconcertanti.

Sei mesi fa, quando il lockdown era duro, la polemica sui rapporti tra Stato e Chiesa era dura. A marzo si discuteva di chiese chiuse o chiese aperte: allora potevo capire, anche se con fatica, le polemiche. Non ora in cui la questione in gioco è se spostare di un paio d’ore una Messa che da più di dieci anni il Papa celebra tra le 21.30 e le 22, in migliaia di parrocchie viene anticipata in orari che variano dalle 21 alle 24 senza che serva alcun permesso particolare da parte della Cei e che comunque sarà possibile frequentare in mille modi il giorno dopo.

Al netto di coloro che soffiano sul fuoco di una questione che si può risolvere con il buon senso, qualcuno si scandalizza perché la Chiesa si sottometterebbe “a un potere laico”. Io reputo tale giudizio incredibile e per essere d’accordo con me basterebbe conoscere un po’ di storia del cristianesimo.

Agli inizi della storia cristiana ebbe spazio una dottrina, che fu poi dichiarata eretica, che andrebbe conosciuta, perché la sua ignoranza, nel passato, ha causato non poche persecuzioni inutili alla Chiesa, e nel presente costruisce muri che allontanano da Cristo persone per le quali Lui è morto e risorto. Parlo del montanismo nella sapiente lettura data a questa eresia da una grande esperta del campo, Marta Sordi. Cos’è secondo lei – lo riassumo con mie parole – il montanismo? È la posizione di coloro che non riconoscono che lo Stato laico abbia una vera autorità sui cristiani. I montanisti volevano che i cristiani vivessero in opposizione al potere politico e quando Marco Aurelio (121-180 d.C.) perseguitò i cristiani era perché pensava che l’essenza del cristianesimo fosse opporsi alla legittima autorità, quando invece l’essenza del cristianesimo è il Vangelo: l’imperatore infatti, purtroppo per i cristiani, non sapeva distinguere i montanisti dagli altri.

San Paolo e San Pietro – e anche lo stesso Vangelo – insegnano il principio per cui i cristiani devono obbedire a chi governa legittimamente. Nel nostro caso l’autorità civile, nel pieno esercizio di un’autorità che gli compete, ha stabilito delle regole sanitarie per il bene comune e, fino ad oggi, queste regole sono state fatte proprie dall’autorità religiosa. Vedremo se Governo e Cei decideranno di sospendere per la Messa di mezzanotte di Natale il coprifuoco alle 22: in ogni caso questa decisione opinabile sarà totalmente legittima e andrà obbedita. Perché tutti sappiamo quanto sia importante la Messa di mezzanotte motivata dal fatto che il Vangelo racconta che Gesù nacque di notte, ma ancor più vero è che noi crediamo che la legittima autorità sia assistita dallo Spirito Santo quando deve decidere nel proprio campo.

Aggiungo che Gesù ha più volte sottolineato come il sabato sia per l’uomo e non l’uomo per il sabato: se si tratta di salvare vite bisognerebbe incentivare ogni soluzione morale che permetta di salvaguardare la salute di tutti proprio perché la nascita di Gesù non è un dato di memoria astratto da cristallizzare ad un’ora della notte, ma è il compimento dell’incarnazione, è la venuta di un “Dio in mezzo a noi”.