Quello che risulta chiaro dalle indicazioni del Viminale, della Cei e dello stesso Governo nel formulare le Faq per la zona rossa (valida da oggi) è che per recarsi alla Santa Messa di Natale i cittadini italiani dovranno utilizzare l’autocertificazione: non ci saranno limitazioni di spostamenti tra Comuni e nel Comune se vi sarà indicato nell’autocertificazione la motivazione della Santa Messa, sempre ovviamente rimanendo all’interno del limite orario del coprifuoco.
Per le altre regole, i principali “rebus” per i cittadini in queste ore di attesa della Messa della Vigilia riguardano le mascherine, gli orari e gli ingressi: si dovranno sempre indossare i dispositivi di protezione durante e fuori le funzioni, gli ingressi saranno calmierati e limitati (tanto che diverse parrocchie hanno messo a punto il servizio di “prenotazione” su app e portali online) mentre per gli orari Cei e Vaticano hanno seguito le indicazioni del Governo anticipando tutte le celebrazioni prima delle ore 21. Gli orari del rito della Vigilia, quindi, varieranno tra le 18 e le 20.30; per decisione eccezionale dei vescovi italiani, i sacerdoti potranno celebrare fino a 4 messe al giorno nei soli giorni di Natale, 1 gennaio ed Epifania.
VIGILIA E NATALE, LE SANTE MESSE IN ZONA ROSSA
Dopo essere stata messa in discussione da Oms e Governi nelle scorse settimane, alla fine la Messa di Natale 2020 si farà seppur con restrizioni e regole rinnovate ancora dopo l’ultimo Decreto Natale dello scorso 18 dicembre: come istituito da Cei e Vaticano, la tradizionale Messa di mezzanotte della Vigilia viene anticipata in orari che consentano poi il rispetto del coprifuoco (non oltre le 22 insomma) mentre per tutte le altre celebrazioni del 25 dicembre, di Santo Stefano e dei giorni di Capodanno ed Epifania si continuano a rispettare le consuete norme anti-Covid già accordate da Cei e Governo italiano negli scorsi mesi. Le perplessità erano però sorte quando l’ultimo Decreto Natale aveva posto l’Italia in zona rossa (come in primavera, ndr) nei giorni 24-25-26-27-31 dicembre e 1-2-3-5-6 gennaio, con la possibilità che dunque tornasse il “lockdown” anche per i fedeli nei giorni centrali delle celebrazioni natalizie. Così non è stato, con la Conferenza Episcopale Italiana che ha diffuso nei giorni scorsi le richieste di chiarimento tramite il Direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado.
IL “NODO” AUTOCERTIFICAZIONE: QUANDO SERVE
In primo luogo, i vescovi italiani consigliano a tutti i fedeli di uscire per andare a Messa con l’autocertificazione sempre a portata nei giorni “rossi” mentre per il periodo di zona arancione (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) negli spostamenti all’interno dello stesso Comune non serve. Non è specificamente indicato dal Decreto, ma la Cei consiglia comunque nei giorni di lockdown (dunque Natale, Capodanno ed Epifania, giorni di precetto oltre le domeniche) di andare a Messa nelle chiese più vicino a casa; nei giorni arancioni invece i fedeli «potranno raggiungere qualsiasi luogo sacro nel Comune di residenza, domicilio o abitazione», ma resta valida comunque la deroga dei Comuni più piccoli. Per quanto riguarda l’orario della Messa di Natale, detto appunto dell’esclusione e divieto della celebrazione di mezzanotte, gli orari dovranno rispettare il coprifuoco vigente tra le 22 e le 5 del mattino successivo. Papa Francesco ha deciso di anticipare la Santa Messa della Vigilia di Natale alle 19.30 con la diretta tv e video streaming da San Pietro, mentre le singole diocesi già hanno approntato tutte le regole e gli orari specifici consultabili sui portali online. La Santa sede ha già consentito ai sacerdoti di poter celebrare fino a 4 messe giornaliere nei giorni di Natale, Capodanno ed Epifania.
MESSE DI NATALE: TUTTE LE ALTRE REGOLE
Sono poi divise le specifiche dettagliate dalla Cei nel messaggio a tutti parroci e fedeli d’Italia sempre a seguito delle regole improntate dal Governo: «Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto ‘coprifuoco“ delle ore 22». Saranno vietati i cori troppo numerosi e i canti di Natale saranno limitati per evitare eventuale “spargimento” di droplet all’interno delle strutture religiose: per quanto riguarda la Comunione, valgono sempre le medesime regole già approntate nei precedenti Dpcm. Infine l’appello finale dei vescovi per tutti i cristiani che si apprestano a celebrare il Natale del Signore: «Nel silenzio delle tante ferite che incidono profondamente sul corpo, nell’anima e nello spirito, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre: ‘Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore».