Protesta ieri durante la celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, la messa in quel della Basilica della Madonna delle Grazie a Benevento. Alcune persone hanno fatto irruzione durante la funzione delle ore 10:30, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati dalla chiusura a seguito dell’emergenza covid, nei confronti del settore della cultura. Ad un certo punto della Messa, prima che il sacerdote tenesse l’omelia, l’attivista sannita Andrea Maio, il presidente dell’associazione culturale ‘Quinto Elemento’, si è alzato in piedi dai banchi della navata, ed ha chiesto la parola nel corso della funzione.



Si è quindi portato davanti all’altare, per poi rivolgersi ai fedeli presenti in chiesa dicendo loro: “Non voglio interrompere la celebrazione, ma è più di un anno che la vita viene interrotta. Arte, cultura, cinema, musica, turismo, sport e a singhiozzi scuola, commercio e ristorazione. Mente in questo luogo sacro giustamente viene messo in scena lo spettacolo della fede, fuori lo spettacolo della vita viene interrotto da troppo tempo”.



MESSA INTERROTTA A BENEVENTO, STRISCIONE ESPOSTO: “LIBERTA’ DI CULTO E DI CULTURA”

Nel frattempo alcuni manifestanti si sono portati alle sue spalle, di fronte all’ambone, per poi esporre uno striscione con scritto ‘Libertà di culto Libertà di cultura’. Andrea Maio, prima di essere accompagnato fuori dalla Basilica della Madonna delle Grazie assieme agli altri manifestanti, ha aggiunto: “Non abbiamo nulla contro la Chiesa. Auspichiamo il vostro sostegno per il ripristino della libertà di fare cultura. E’ grazie alla cultura se esiste la libertà di culto. E’ necessario, affinché ci sia la libertà di culto, che ci sia libertà di fare cultura. Dio salvi la libertà, Dio Salvi la cultura”. In seguito Ntr24 ha raggiunto il gruppo, che ha spiegato: “Siamo un collettivo che sostiene la disobbedienza civile come forma di risposta alle limitazioni delle libertà, soprattutto limitazioni alla libertà di fare cultura. L’azione è stata portata nell’ambiente sacro della Chiesa in quanto unico ‘palcoscenico’ aperto e fruibile da ‘assembramenti di persone’. Il messaggio – hanno concluso – è l’auspicio di una riapertura sensata, generalizzata e non unidirezionale. Il tutto per evitare di generare una deriva schizofrenogena all’interno della popolazione civile”.

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