«Abbiamo bisogno di una conversione ecologica per scongiurare le minacce contro la nostra casa comune, dobbiamo pensare ad un solo mondo e ad un progetto comune: dobbiamo collaborare come comunità internazionale per migliorarla»: l’appello in Udienza Generale di Papa Francesco apre al tema della “Giornata della Terra” di cui oggi si festeggia il 50esimo anniversario. «I nostri figli dovranno scendere ancora in piazza per ribadirlo: non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene: abbiamo mancato nel custodire la Terra e i nostri fratelli. Abbiamo peccato contro il nostro Creatore che vuole che viviamo insieme in Comunione e prosperità. “Dio perdona sempre, noi perdoniamo a volte, la Terra non perdona mai”, detto spagnolo che ci fa capire cosa può succedere nel futuro», ha spiegato il Santo Padre al termine della Santa Messa e concludendo anche l’Udienza Generale.



Per Papa Francesco ripristinare un rapporto armonioso con la Terra è possibile e serve seguire anche su questo tema lo Spirito Santo che «fa tutto, con la gente, con i popoli, con la Terra in maniera armoniosa»: secondo Papa Bergoglio, «abbiamo bisogno di un modo nuovo di guardare la nostra casa comune, guardando al racconto della Bibbia “Dio vide cosa aveva fatto ed era cosa molto buona”. Ma oggi Lui cosa penserebbe? Siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore: dobbiamo ritrovare il senso del Sacro rispetto per la Terra, perché è casa nostra ma anche casa di Dio. Manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della Terra».



Nell’omelia della Messa da Santa Marta il Papa aveva si è soffermato sulle tenebre del mondo entro le quali è Dio a spalancare la luce entrando e salvandoci tutti («Lasciamo che l’amore di Dio, che ha inviato Gesù per salvarci, entri in noi e “la luce che porta Gesù” la luce dello Spirito entri in noi e ci aiuti a vedere le cose con la luce di Dio, con la luce vera e non con le tenebre che ci dà il signore delle tenebre»). Prima della Santa Messa, Papa Francesco aveva lanciato anche un appello all’Europa nel pieno della pandemia coronavirus: «In questo tempo nel quale è necessaria tanta unità tra noi, tra le nazioni, preghiamo oggi per l’Europa: perché l’Europa riesca ad avere questa unità, questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea».



Qui il testo dell’Udienza Generale di Papa Francesco (non appena sarà pubblicato)

LA SANTA MESSA DA CASA SANTA MARTA

E come ogni mercoledì l’appuntamento con Papa Francesco come costante compagnia alla quarantena di milioni di italiani si “sdoppia”: alle ore 7 la Santa Messa dalla Cappella di Casa Santa Marta e alle 9.30 l’Udienza Generale presso la Biblioteca del Palazzo Apostolico. Una “doppia” catechesi che si interseca a metà settimana tra il cammino che il Santo Padre sta facendo compiere alla Chiesa dopo la Pasqua (con le varie omelie sul ruolo dello Spirito Santo come “lascito” eterno del Signore sulla Terra) e quello più cadenzato, una volta a settimana nell’Udienza Generale parlando delle beatitudini insegnate da Gesù. Come abbiamo visto ancora ieri nell’omelia centrale della Messa da Santa Marta, Papa Francesco non abbandona il tema centrale dello Spirito come possibilità di conversione per ciascuno:

«Lo Spirito Santo è capace di fare delle meraviglie, cose che noi neppure possiamo pensare […] è il maestro dell’armonia, è capace di farla e l’ha fatta qui. La deve fare nel nostro cuore, deve cambiare tante cose di noi, ma fare l’armonia: perché Lui stesso è l’armonia. Anche l’armonia fra il Padre e il Figlio: è l’amore di armonia, Lui». Il Papa ieri ha parlato delle tre divisioni che segnano ogni epoca dell’età cristiana ma più in generale dell’umanità, ovvero soldi, vanità e chiacchiericcio: proprio seguendo lo Spirito Santo, conclude Papa Francesco, è possibile essere salvati «da questa mondanità dei soldi, della vanità e del chiacchiericcio, perché lo Spirito non è il mondo: è contro il mondo. È capace di fare questi miracoli, queste grandi cose. Chiediamo al Signore questa docilità allo Spirito perché Lui ci trasformi e trasformi le nostre comunità, le nostre comunità parrocchiali, diocesane, religiose: le trasformi, per andare sempre avanti nell’armonia che Gesù vuole per la comunità cristiana».

UDIENZA GENERALE PAPA FRANCESCO: L’ULTIMA CATECHESI

Ricordando le “coordinate” per poter seguire la Santa Messa da Casa Santa Marta e l’Udienza Generale – diretta tv su Rai 1 e Tv2000 oltre al video streaming su RaiPlay e il canale YouTube di Vatican News – andiamo a ripercorrere brevemente il fulcro dell’ultima Udienza Generale dello scorso mercoledì per fare il “punto” sul percorso delle catechesi di Papa Francesco. Nel primo appuntamento dopo la Pasqua, il Santo Padre ha riflettuto assieme al popolo in ascolto sulla beatitudine numero 7, ovvero «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Nell’epoca del coronavirus e delle guerre globali, il Papa ha invitato ad una profonda riflessione sul significato radicale di pace:

«Si pensa comunemente che la pace sia quiete, armonia, equilibrio interno. Questa accezione della parola “pace” è incompleta e non può essere assolutizzata, perché nella vita l’inquietudine può essere un importante momento di crescita. Tante volte è il Signore stesso che semina in noi l’inquietudine per andare incontro a Lui, per trovarlo. In questo senso è un importante momento di crescita; mentre può capitare che la tranquillità interiore corrisponda ad una coscienza addomesticata e non ad una vera redenzione spirituale». Tranquillità che è però diversa da “silenzio”, concetto ripetuto ancora ieri nell’introduzione alla celebrazione nella Cappella di Casa Santa Marta: «In questo tempo c’è tanto silenzio. Anche, si può sentire il silenzio. Che questo silenzio, che è un po’ nuovo nelle nostre abitudini, ci insegni ad ascoltare, ci faccia crescere nella capacità di ascolto. Preghiamo per questo».