IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA AL MEETING RIMINI 2024: “ESSENZIALE E CONFRONTO, BASTA ODIO”

«L’amicizia e la speranza si diffondano tra i giovani in pace»: appena dodici mesi fa il Meeting di Rimini accoglieva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita dopo diversi anni di “soli” messaggi inviati. Tanto un anno fa quanto oggi, le dinamiche internazionali e politiche sono complesse e drammatiche tanto che il tema scelto dal Meeting Rimini 2024 sull’essenziale coglie nel punto come evidenziato anche dal messaggio di Papa Francesco giunto ieri. Stamane con l’avvio dell’edizione numero 45 del Meeting per l’amicizia tra i popoli il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato il proprio messaggio istituzionale dal Quirinale di fatto proseguendo come “coda” del lungo intervento tenuto in Auditorium D3 appena un anno fa.



«Il Meeting offre anche quest’anno il proprio contributo di cultura, dialogo e umanità. È una vicenda che ha saputo interrogarsi sulle ragioni fondanti della nostra società e che continua a rinnovarsi, coinvolgendo giovani e meno giovani, cercando di cogliere oltre le contingenze ciò che si muove più nel profondo»: oltre a salutare i tanti partecipanti e semplici visitatori – che poi sono la vera anima del Meeting assieme ai lavoratori volontari – il Capo dello Stato si sofferma sul tema posto dal titolo di questa edizione 2024, tratto da un passo di Cormac McCarthy. «Il tema di questa edizione esprime le radici culturali del Meeting proponendo uno sguardo aperto alle straordinarie trasformazioni che stiamo vivendo», scrive Mattarella nel suo messaggio letto oggi dal Presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz, accolto lo scorso 25 luglio al Quirinale assieme agli altri vertici della kermesse per presentare i contenuti della nuova edizione.



DA PAPA FRANCESCO A MATTARELLA: IL MEETING DELL’ESSENZIALE

Come già aveva evidenziato Papa Francesco nel suo messaggio ufficiale al Meeting di Rimini, anche il Presidente Sergio Mattarella si sofferma sul grado di essenzialità che i tribolati tempi moderni impongono all’attenzione di tutti: «Si vuole ricercare l’essenziale proprio mentre i flussi globali delle informazioni diventano fiumi in piena, mentre le tecnoscienze ci mostrano soluzioni fino a ieri inimmaginabili, mentre le opportunità offerte ai singoli ripropongono la fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo». Di fronte alle tante occasioni e chances in mano all’umanità oggi, paradossalmente assistiamo ad un grado di orrore, guerre e volontà di dominio come forse mai dalla fine della Guerra Fredda fino ad oggi.



Quelli denunciati dal Presidente Mattarella sono i tanti, troppi sentimenti di «paura, sfiducia, talvolta indifferenza, non di rado rancore e odio» che si riaffacciano all’orizzonte, specie fuori dai confini nazionali. E così si ritorna la centralità del tema posto dal Meeting di Rimini: secondo il Quirinale, realmente essenziale è rimettere al centro «la persona. Il desiderio di vita e di pienezza, nella relazione con la comunità». Secondo Mattarella, l’essenziale non sta certo nell’individuo separato e isolato, ma «nell’incontro con l’altro», «nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire». È di questo enorme impegno educativo e culturale che – conclude Mattarella – il Meeting da Rimini si fa testimone, donando un grande valore non solo alla politica ma all’intera comunità sociale.

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